
E’ stato un percorso lungo e tortuoso quello della prima legge regionale che garantisce e regolamenta la professione del laureato in scienze motorie. Sembrava l’ennesimo tentativo andato a vuoto, eravamo talmente vicini alla fine del mandato politico del governatore Crocetta che ormai si erano quasi perse le speranze.
Ed invece no, il CISM con un impegno costante e gravoso, con pressioni quotidiane, con un lavoro di squadra e facendo rete tra le università siciliane, è riuscito in questa impresa.
A raggiungere questo risultato che ha una portata storica immensa è stata per prima in Italia la regione Sicilia che con la legge 29, promulgata traendo spunto dalla tesi di laurea del collega Giuseppe Turano sulla “Regolamentazione della professione motoria”, ha disciplinato dal 2014 con una legge che definisce non solo il ruolo e le responsabilità del LSM nelle palestre e negli impianti sportivi ma, soprattutto, la tutela della salute del cittadino di avere un professionista dello sport al suo fianco capace di stilare con competenze specifiche un programma di attività fisica adattata in base alle singole esigenze.
Dopo l’approvazione della legge 29 nel 2014, che rappresenta una pietra miliare per la nostra categoria in quanto anche altre regioni stanno adeguando leggi e norme a riguardo, ci sono stati però tre anni di lungo silenzio senza che fossero approvati i decreti attuativi. Di fatto la legge è stata quindi approvata ma mai attuata dall’ARS. Più i mesi passavano, più il sogno di vedere approvati i decreti attuativi cominciava ad affievolirsi. La tutela che un’intera categoria aspettava da anni, poteva essere ancora una volta rimandata a data da destinarsi.
E’ così che il CISM decide di scendere in campo nel gennaio 2017 iniziando un percorso con l’Università di Palermo, Catania, Enna e Messina, i quattro pilastri siciliani della formazione universitaria, per dare una scossa affinché si riuscisse a far uscire dal dimenticatoio la legge 29. Dopo l’incontro di Palermo del 24 gennaio 2017, si forma un tavolo di lavoro sul fronte politico, con l’impegno in prima linea dell’On. Trizzino (M5S) e dell’On. Panepinto (PD) primo firmatario della legge, mentre sul fronte universitario l’impegno decisivo della commissione inter-universitaria per scrivere materialmente il regolamento è stato dato dal prof. Palma (Palermo), prof. Magauda (Messina), dai colleghi Tiziano Spada e Stefano Dell’Arte (Enna) e Giuseppe Musumeci (Catania). Il tavolo tecnico è stato coordinato dai componenti CISM Sicilia prof.ssa Rosaria Margagliotti e dal prof. Maurizio Picarella, e ha visto interessati il prof. Muro, presidente CSI Trapani, il Geom. Cascio e dall’ingegnere Anna Sapienza dell’impiantistica Coni Sicilia che si sono occupati appunto delle norme sull’impiantistica sportiva. Il 13 ottobre 2017, dopo mesi di conferenze, incontri, meeting, simposi, riunioni, dopo un percorso faticoso ed estenuante, si celebra in una conferenza a Palermo l’accordo definitivo tra le parti politiche ottenendo l’impegno da parte della capogruppo PD On Anselmo, alla tanto agognata firma del regolamento. Il problema principale sono le elezioni che incombono: l’ARS, assemblea regionale siciliana, è vicina alla fine del suo mandato politico e quindi la firma deve arrivare in maniera celere. Passano i giorni ma l’annuncio non arriva.
Il ruolo del CISM è fondamentale anche in questo passaggio ed il 18-19-20 ottobre per i colleghi Margagliotti e Palma, saranno giorni intensissimi: con il dott. Sucato, “sportivo nell’animo” e dirigente dell’assessorato, c’è un confronto con un’attenta e puntuale analisi di tutti gli articoli del regolamento. Si chiarisce ancora di più nell’art. 1 il ruolo del LSM ed arriva la prima fondamentale firma del dirigente dell’assessorato. Di autografo, ancora più importante, ne manca un altro: è quello dell’assessore allo sport e turismo Barbagallo. Il 31 ottobre a Catania grazie all’impegno profuso dai colleghi Musumeci, Giuffrida e D’Urso si riesce ad ottenere un incontro con l’assessore Barbagallo nel quale si hanno altre rassicurazioni. Mancano una manciata di giorni allo scioglimento dell’ARS e sembra che non si riesca a trovare la penna. Il calamaio arriva sul filo del rasoio, al fotofinish, durante il recupero ed a tempo quasi scaduto: è così che la firma del documento arriva il 3 novembre 2017, ultimo giorno utile prima delle elezioni. Sembrava impossibile ed invece ce l’abbiamo fatta per davvero.
Questo dimostra che la categoria finalmente è pronta, dimostra che la volontà e l’impegno dei tanti colleghi che fanno rete, può portare a dei risultati tangibili. Le storie a lieto fine, qualche volta, esistono.
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