Difendere la Professione con Decisione - come rispondere a tono agli Enti di Promozione Sportiva
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Aggiornamento: 24 ore fa

La ferma risposta della dott.ssa Noli: “Il Chinesiologo non ha bisogno di brevetti privati per esercitare”
Ennesimo episodio di confusione e tentativi di mercificazione attorno alla professione del Chinesiologo. Un ente di promozione sportiva ha sostenuto che un laureato in Scienze Motorie non possa operare in ambito posturale senza aver conseguito un loro “diploma specifico”.
A questa affermazione ha risposto con decisione la dott.ssa Lucia Nolli, chinesiologa e docente, con una lettera formale che mette in chiaro la questione sia sul piano normativo che etico.
Il richiamo alla legge
La dott.ssa Noli cita direttamente il D.Lgs. 36/2021, articoli 41 e 42, che riconoscono la figura del Chinesiologo dell’attività motoria preventiva e adattata (LM-67) e del Chinesiologo sportivo (LM-68).È chiaro: il titolo accademico è sufficiente e abilitante per svolgere attività motorie preventive, adattate e posturali su soggetti sani o clinicamente stabilizzati.
Nessun obbligo di corsi privati
Nessuna norma nazionale richiede corsi o diplomi extra-universitari per poter esercitare. La ginnastica posturale, svolta in prevenzione e non in riabilitazione clinica, rientra a pieno titolo nelle competenze del chinesiologo.
“Suggerire l’obbligo di un corso privato che non ha alcun valore legale – scrive la Nolli – è una mistificazione che può configurare persino gli estremi della truffa.”
Chiarezza sui ruoli
La distinzione è netta:
il fisioterapista opera in ambito clinico, riabilitativo e patologico (atto sanitario);
il chinesiologo agisce nella prevenzione e nell’attività motoria compensativa, con soggetti sani o stabilizzati (atto non sanitario, per adesso).
La critica al modello commerciale
Secondo la dott.ssa Nolli, l’uso distorto di riferimenti normativi e l’attribuzione di valore abilitante a corsi privati costituiscono una pratica scorretta e lesiva della dignità professionale dei laureati in Scienze Motorie.
Annuncia inoltre che, qualora tali condotte fuorvianti dovessero proseguire, segnalerà l’ente all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
Conclusione
La replica della dott.ssa Nolli non è solo un atto di difesa personale, ma rappresenta una voce forte a tutela dell’intera categoria dei chinesiologi. In un contesto in cui proliferano brevetti, diplomi e attestati di dubbio valore, resta fermo un principio fondamentale: il riconoscimento della professione del Chinesiologo è già legge dello Stato, e la laurea in Scienze Motorie è l’unico titolo necessario. Consulta la lettera, e prendi spunto per replicare a quegli enti che ancora oggi, nonostante le normative vigenti tentano ancora di giocare sulla disinformazione.