È più di un tutor: ecco tutto quello che c'è da sapere sul Professore di Scienze Motorie e Sportive nella classe quinta della scuola primaria (elementari)
Più di 2200 (quasi tutti supplenti) nuovi docenti, quasi mezzo milione di studenti coinvolti. Due ore aggiuntive per chi non ha il tempo pieno, dentro l'orario già esistente per gli altri. Poi la sfida dei contenuti, del concorso e della moltiplicazione degli sportivi (palestre e non solo). Saranno poco più di 444mila i bambini che battezzeranno la grande novità della stagione scolastica 2022-2023: l’insegnante di scienze motorie nella scuola elementare. Dopo il via della scorsa settimana in Alto Adige, oggi toccherà a Lombardia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Piemonte e Abruzzo, poi nei prossimi giorni si completeranno le partenze. I cancelli degli istituti riapriranno e fra i banchi e le palestre (dove funzionano e dove ci sono…) compariranno questi 2247 insegnanti. Il tutto accadrà in 24.693 classi, le quinte elementari. Poi fra un anno toccherà alle quarte. Quindi, chissà. Per ora la previsione di legge si limita agli ultimi due anni della scuola primaria, il resto continuerà a essere coperto, per l’offerta formativa di scienze motorie, dal progetto Scuola Attiva Kids di Sport e salute, dopo gli anni dell’ Alfabetizzazione Motoria e di Sport di classe organizzati dal Coni.
OLTRE IL TUTOR — Ma la novità sta proprio nella rottura di questo schema, almeno per i bambini più grandi: il passaggio dal tutor, pagato (rispetto agli altri docenti, sottopagato) e formato da un soggetto esterno (Sport e salute oggi e Coni ieri), fuori dal collegio dei docenti, a un insegnante vero e proprio, con lo stesso stipendio degli altri, che parteciperà alla “valutazione periodica” dello studente e che “fa parte a pieno titolo del team docente”, come specifica la recente circolare emanata venerdì in Zona Cesarini dal Ministero dell’Istruzione e inviata agli Uffici Scolastici del Territorio.
RISCHIO AGONISMO — Si tratta di una (mezza) rivoluzione. Dove la parola fra parentesi è un limite nato dagli interrogativi sulla capacità del sistema di riempire di contenuti la novità. Contenuti e mezzi. Da una parte c’è una didattica da costruire. Che s’intende per Scienze motorie? In particolare, qualche voce dal mondo sindacale e da quello dei docenti già presenti nella scuola, denuncia il rischio di una scuola “performante più che formativa” (vedi Cgil), in pratica la possibilità di una sportivizzazione precoce del modello. Spetterà ai docenti nuovi arrivati trovare un punto di equilibrio all’insegna dell’educazione e della scoperta del movimento, evitando una deriva “agonistica” dell’insegnamento senza però cancellare le curiosità e le suggestioni provocate dall’”assaggio” di una nuova disciplina sportiva. Si tratta nella maggioranza dei casi di supplenti visto che non si è fatto a tempo a bandire il concorso.
PALESTRE E NON SOLO — C’è poi il fattore palestre, o comunque luoghi adatti a questa area didattica: nell’anno della ripartenza post Covid, che dovrebbe consentire la ripresa di tutte le attività anche nei segmenti anagrafici di medie e superiori, c’è l’occasione Pnrr con quelle 400 palestre (purtroppo poche) che dovrebbero essere ristrutturate con i 300 milioni stanziati. Ma il tema riguarda anche i cosiddetti spazi non convenzionali. Sport e salute, per esempio, ha presentato in primavera un progetto pilota che offre a dieci istituti di Napoli e della sua provincia degli spazi attrezzati (cortili o spazi adiacenti) per scuole prive di palestre. Come si vede, la sfida dell’avvento dell’insegnante di motoria è circondata da altre partite, che bisogna vincere per dare forza alla novità.
CHIARIMENTO — La recente circolare ministeriale ha comunque rassicurato almeno in relazione ad alcune critiche emerse in questi mesi successivi al varo delle norme contenute nella legge di bilancio a cura Draghi-Bianchi-Vezzali. In particolare, si è specificato ulteriormente che le ore saranno aggiuntive per il tempo normale, mentre potranno essere in compresenza con la maestra o il maestro generalista nel tempo pieno. Un modo per chiarire che non si rischiano riduzione di orari e di compensi. Il problema riguarda come attrezzare la scuola, pensiamo per esempio ai trasporti visto l’allungamento degli orari, alla novità. Per chi è stato assunto con uno spezzone orario ridotto, ci sarà la necessità di mettere insieme diverse scuole e questo potrà comportare alcuni problemi logistici (soprattutto nei territori a minore densità abitativa). Ma è chiaro che per avere un vero “tagliando” della situazione bisognerà aspettare qualche verifica. Anche perché in qualche scuola è registrata una certa confusione con dirigenti scolastici che avevano previsto un’ora di insegnamento e non due, come da legge, di educazione motoria. Ora si spera che, accesa la macchina, si possa andare nella direzione giusta. L’importante è che si parta. Finalmente.
La Gazzetta dello Sport Articolo a cura di Valerio Piccioni
Comments