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Giochi della Gioventù: incassato il primo si. Si parte nel 2024-25


Ok unanime della Commissione Cultura del Senato Da Settembre il ddl sarà votato dal parlamento


Articolo a cura di Valerio Piccioni de La Gazzetta dello Sport


Primo sì ai nuovi Giochi della Gioventù. Lo pronuncia all'unanimità la commissione Cultura del Senato dando il via libera al ddl presentato dalla Lega e poi modificato nel confronto parlamentare. "Ci vediamo a settembre per l'ok dell'aula", dice Roberto Marti, presidente della commissione. Poi toccherà alla Camera. Si comincerà dal 2024-2025. Ci sono 11,03 milioni di copertura economica per l'avvio dell'operazione.


I Giochi riguarderanno anche la scuola superiore e la partecipazione avverrà non solo a titolo individuale, ma è una delle novità - anche "di classe". un passaggio cruciale perché è chiaro che nella definizione del format bisognerà evitare doppioni rispetto all'attività federale. Entrerà nel programma una sezione dedicata a "sport di squadra dove ragazzi con disabilità e normodotati possono giocare insieme, inclusi il sitting volley, il baskin e il rafro-ball". Nella commissione per l'organizzazione, oltre a Dipartimento Sport, Ministero dell'Istruzione e del Merito e Sport e Salute, entrano CONI e CIP, mentre viene cancellata la "partecipazione di diritto" dei vincitori alle olimpiadi della Gioventù.


L'iniziativa si dividerà in due sezioni: la prima è "Giovani in gioco" per la scuola primaria (nelle prime classi ci sarà solo la fase d'istituto, in quarta e quinta pure quella provinciale), la seconda "Nuovi Giochi della Gioventù" per la secondaria, con fasi provinciali, regionali e nazionali. "Oggi è un bel giorno per la scuola italiana - dice il ministro Giuseppe Valditara- E' una legge di tutti e sono contento che siano stati approvati emendamenti dell'opposizione". Il ministro dello sport Andrea Abodi parla di "progetto dei progetti" e spiega che i Nuovi Giochi consentiranno di "strutturare in modo sistematico l'agenda operativa del rapporto sport-scuola". Un esultanza comprensibile. Ora ci sarà da fare i conti con il forte depotenziamento dell'educazione fisica e sportiva a scuola e nel ministero dell'istruzione. Se c'è stata la buona notizia dell'arrivo del docente specialista in quinta (e da settembre in quarta) elementare, non va dimenticato il brutale calo dei fondi per l'attività pomeridiana dei docenti: dei 60 milioni ne è rimasto un quarto. Insomma, fatta (o quasi) la legge, bisognerà riempirla di contenuti ed energie.


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