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La Meditazione: un viaggio dentro te stesso 🧘🏼


“Non c’è peggior condanna per un essere umano che vivere all’insaputa di se stesso” Gianluca Gori


Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012 tra le competenze previste per lo studente liceale ci sono comprensione approfondita della realtà e atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi; acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali adeguate all’inserimento della vita sociale e nel mondo del lavoro.

Sembra essere così la meditazione, in base alle ricerche scientifiche in atto sin dagli anni 60, uno degli strumenti chiave, per lo sviluppo delle capacità cognitive, al fine di raggiungere una migliore consapevolezza e capacità di gestione delle emozioni, per il raggiungimento di un benessere psicofisico completo e l’acquisizione delle indispensabili life skills. Dall’esperienza fatta con i ragazzi al Liceo Scientifico Banzi in provincia di Lecce, trattare di come funziona il cervello, praticare meditazione e yoga, ha voluto dire dare un nome alle emozioni e agli stati d’animo che li attraversano.


La meditazione è diventata uno strumento di educazione emotiva. Quel tipo di educazione che in via sperimentale potrebbe partire dal prossimo anno in molte scuole italiane.

La meditazione è sviluppare l’attenzione e l’intenzione focalizzata, osservare i pensieri che appaiono e scompaiono nella nostra mente, senza lasciare che ci conducano da qualche parte in particolare. Significa sviluppare le capacità metacognitive del nostro cervello. La metacognizione è “la conoscenza della conoscenza”, “il pensiero del pensiero” (dal greco meta, al di là, e dal latino cognitio, conoscere). In pratica la metacognizione è l’auto-monitoraggio e il controllo dei propri processi cognitivi.

Gli studenti hanno praticato a scuola e scoperto un modo a loro sinora sconosciuto di migliorare la consapevolezza, alimentare la gratitudine, l’empatia, migliorare i rapporti sociali e comunicare e processare le proprie emozioni. Meditando hanno imparato ad ascoltarsi, a prendere coscienza delle loro tensioni fisiche o emotive. Del resto la meditazione non cerca di cambiare le tue esperienze (che pur cambiano meditando) ma punta a renderti pienamente conto di esse.


La Meditazione ci aiuta a comprendere le nostre emozioni, i nostri valori, le nostre convinzioni e i nostri talenti. Con la meditazione impariamo ad ascoltare i pensieri che passano nella nostra mente e che si traducono poi in quelle azioni che determinano il flusso degli eventi della nostra vita. Con lo yoga entriamo in contatto con il nostro corpo che tutto sente e ricorda sin dalla vita intrauterina.


Il nostro cervello ha il dono della neuroplasticità: è un sistema flessibile che non smette mai di apprendere. Il cervello e le sue interconnessioni strutturali si modificano durante il corso di tutta la nostra esistenza. La capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza prende il nome di neuroplasticità.

Quando meditiamo possiamo attivare, potenziare e incrementare delle altre aree del nostro cervello, che sono quelle che ci permettono di vivere una vita più consapevole e preservare uno stato di benessere soddisfacente. Il cervello funziona come una totalità in cui tutte le sue parti sono interconnesse come una ragnatela di processi. Un cambiamento strutturale può comportare la creazione o il rafforzamento di connessioni tra neuroni già esistenti oppure la crescita di nuovi neuroni producendo effettivi mutamenti. Il cervello è il luogo fisico dove si genera l’informazione e la mente funge da regolatore dei flussi informativi. Una mente ben integrata è sana e resiliente. Se c’è integrazione tra tutte le parti della mente, il sistema risulta armonico e flessibile, se l’integrazione è parziale o assente si manifestano rigidità e caos. Le implicazioni nella nostra vita sono notevoli.

Il corpo, attraverso i sensi è il mezzo attraverso cui esperiamo e creiamo la realtà che non è mai oggettiva ma dipendente dall'interpretazione che facciamo delle nostre esperienze; così lo yoga attraverso le asana diventa un viaggio, una rielaborazione del nostro vissuto.


La Meditazione influisce quindi sulla neuroplasticità del cervello, migliorando la consapevolezza del Sé e riducendo così la sensazione di stress. Le abilità del cervello che vengono sviluppate nei meditanti sono le abilità di metacognizione, l’attenzione focalizzata, l’introspezione, l’empatia, la gratitudine. Le ricerche hanno dimostrato che meditando per un tempo di almeno 30 minuti ogni giorno, per sei volte la settimana, per tre mesi aree del cervello deputate alla parte istintiva come l’amigdala, diminuiscano di volume a beneficio delle aree della corteccia deputate all’attenzione e alle funzioni esecutive. Nei partecipanti a questi studi si è registrato una modificazione dei loro comportamenti (a patto di una pratica costante e giornaliera). Si riscontrava inoltre una diminuzione dei marker dello stress come il cortisolo. Miglioravano alcune abilità sociali, come le competenze socio-affettive e socio-cognitive.

Lo yoga è quella pratica motoria, da sempre medicina per il corpo e lo spirito. In definitiva possiamo dire che le life skills sono abilità emotive, relazionali e cognitive molto importanti per affrontare i cambiamenti che la vita richiede e sopportare il carico psicofisico a cui ogni giorno siamo sottoposti. Attività olistiche come lo yoga e la meditazione, a scuola come nella vita di tutti, aiutano a sviluppare un corpo forte e flessibile, e in un corpo forte e flessibile abita certamente una mente altrettanto forte e flessibile: una mente resiliente capace di elaborare il vissuto e le esperienze in modo costruttivo. Una mente che vede nelle difficoltà opportunità di crescita e miglioramento; una mente capace di guardare la realtà senza farsi sopraffare da essa. Il corpo nella sua parte fisica diventa in questa ottica una rappresentazione, della mente. Un palcoscenico dove i pensieri, le emozioni, i sentimenti, il vissuto della persona trova la sua rappresentazione. Prof.ssa Pamela Galati Bibliografia:

  • Kabat-Zinn, J., (1990). Full Catastrophe Living. Delta Publishing, New York. Kasamatsu, A., Hirai, T., (1966). An electroencephalographic study on the zen meditation (Zazen). Folia Psychiatrica et Neurologica Japonica, 20(4), 315–36.

  • Lazar, S.W., Kerr, C.E., Wasserman, R.H., Gray, J.R., Greve, D.N., Treadway, M.T., McGarvey, M., Quinn, B.T., Dusek, J.A., Benson, H., Rauch, S.L., Moore, C.I., Fischl, B., (2005). Meditation experience is associated with increased cortical thickness. Neuroreport 16, 1893–1897.

  • Lutz, A., Brefczynski-Lewis, J., Johnstone, T., Davidson, R.J., (2008). Regulation of the neural circuitry of emotion by compassion meditation: effects of meditative expertise.

  • Progetto RESOURCE, Max Plank Istitute of Humane cognitive and Brain Science, Germania, 18 ottobre 2017

  • Alexander Lowen, "La spiritualità del corpo", casa editrice Astrolabio

  • Alexander Lowen, "Il linguaggio del corpo", casa editrice Feltrinelli


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