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539 elementi trovati per ""

  • Fare piegamenti sulle braccia salva la vita

    Quando c'è Sanremo ultimamente ci sono anche i Piegamenti sulle braccia . Quest'uomo ha appena spento 80 candeline. We love you Albano Del resto, la capacità di fare piegamenti è un predittore affidabile per il rischio di sviluppo di cardiopatie. 40 piegamenti in un minuto sono state correlate a un abbassamento del rischio cardiovascolare del 96% Consulta l'articolo Association Between Push-up Exercise Capacity and Future Cardiovascular Events Among Active Adult Men. Yang (2019)

  • La Prescrizione dell'Esercizio, il Futuro che avanza

    La Prescrizione dell'Esercizio Fisico, come strumento di prevenzione e terapia per le patologie croniche non trasmissibili, è un fenomeno estremamente attuale, su cui la sanità mondiale ed europea sta già investendo per la promozione di una buona salute e prevenire le malattie non trasmissibili nei servizi sanitari in nove paesi europei. Naturalmente in Italia, l'attivazione di questo potente strumento non può prescindere dall'inquadramento del Chinesiologo LM-67 come nuova Professione Sanitaria, iter in corso presso il Ministero della Salute. Vi segnaliamo la conferenza gratuita Physical activity on prescription, a tool for prevention and treatment in health care, organizzata dal Governo Svedese per presentare i risultati del Progetto EUPAP - European Physical Activity on Prescription modello organizzativo condiviso da dieci stati europei per facilitare il trasferimento del modello di best practice svedese per l'esercizio fisico su prescrizione. Conferenza in programma per Martedì 14 Febbraio 2023 Start: ore 9.00 Chiusura: ore 17.00 REGISTRATI ORA

  • I Nervi NON si Accavallano

    I nervi, infatti, non possono accavallarsi in quanto sono interamente coperti da tessuto connettivo (spesso protetti da muscoli), mentre fasce e canali ossei li distanziano rendendo impossibile ogni tipo di sovrapposizione. Quello che ci infastidisce è spesso dovuto a una condizione meccanica che provoca uno stress locale con dolore in una zona circoscritta. Le possibili cause: la tensione di un gruppo di fibre muscolari; una contrattura; la sollecitazione di un tendine, o di un legamento, dopo un movimento brusco; una posizione scomoda mantenuta a lungo e che lì per lì non dava fastidio; Quando si avverte un fastidio di questo tipo la prima cosa da fare è cercare di allentare la tensione con il movimento – stando in piedi, con il peso ben distribuito, un buon allineamento posturale e usando movimenti globali, ampi, che interessino tutto il corpo. È importante muoversi senza mai usare il massimo della forza e sempre facendosi guidare dal ritmo della respirazione. Solo in un secondo momento, se il dolore è ancora presente si può provare ad agire direttamente sul punto interessato con un massaggio, prima lieve poi più profondo, oppure con l’uso di una pallina da premere sulla zona interessata. Se il problema dovesse persistere sarà di aiuto consultare un Chinesiologo che farà una valutazione e sceglierà la metodologia ed il percorso più adatti per trattare la problematica.

  • Esercizio Fisico una delle armi più potenti contro il Cancro

    Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, promossa dalla UICC - Union for International Cancer Control - e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ogni anno, la Giornata rappresenta un importante richiamo a riflettere su cosa Istituzioni e individui possono fare insieme per combattere il cancro. Oggi il cancro è una patologia in costante crescita in tutto il mondo Le evidenze scientifiche da anni ci mostrano la strada maestra per ridurre i fattori di rischio fino anche a sconfiggere questo assurdo male: Pratica attività fisica regolarmente Non fumare. Non consumare nessuna forma di tabacco. Rendi la tua casa libera dal fumo. Adotta un’alimentazione sana ed equilibrata Ricorda che l’allattamento al seno riduce il rischio di tumore per la mamma Fai vaccinare i tuoi figli contro l’HPV e l’epatite B Evita un’eccessiva esposizione al sole e usa protezioni solari Segui scrupolosamente le istruzioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro per proteggerti dall’esposizione ad agenti cancerogeni Limita il consumo di alcolici Aderisci ai programmi di screening oncologici "Il cancro è una patologia prevenibile e curabile. Occorre investire sulla prevenzione, attraverso la promozione degli screening oncologici e al contempo incentivare corretti stili di vita per ridurre i fattori di rischio a partire dalle scuole. Visita il sito del Ministero della Salute Approfondisci le linee guida del National Cancer Institute Per voi un pò di letteratura scientifica per una migliore comprensione dei meccanismi molecolari prodotti dall'esercizio fisico sul cancro. Adesso, diamoci da fare.. facciamo rete con l'Oncologia per garantire a tutti i soggetti colpiti e a rischio la giusta dose di Esercizio Fisico strutturato.

  • Dolori Muscolari e Acido Lattico

    Anche oggi avete allenato le gambe, e ve ne siete pentiti ? Al 3 Febbraio 2023, continua la nostra missione : affermare la cultura del Movimento applicato, innaffiare il seme della consapevolezza, migliorando così la qualità dell'allenamento della popolazione. Indolenzimento, difficoltà di movimento, sono le sensazioni tipiche e comuni dopo ogni allenamento duro o intenso, spesso erroneamente associate all'acido lattico o lattato, una sostanza che il nostro organismo produce abitualmente anche a riposo e che aumenta con l'aumentare dell'impegno muscolare a scopi di difesa per evitare danni permanenti ai muscoli in seguito a sforzi intensi. Tuttavia l'acido lattico viene smaltito nel giro di 2 o 3 ore, e la sua quantità si dimezza ogni 15-30 minuti a seconda dell'allenamento e della quantità di acido lattico prodotto. Dal muscolo l'acido lattico si trasferisce nel sangue e quindi al fegato dove viene trasformato in acido piruvico. Quando il livello di acido lattico circolante supera la capacità di smaltimento dell'organismo, insorgono i sintomi tipici ad esso associati, ossia affaticamento muscolare, bruciore e il dolore. I dolori percepiti anche a distanza di ore dall'allenamento, specialmente se infrequente, intenso o semplicemente con nuovi carichi e/o schemi di movimento, vengono indicati come DOMS (dall’inglese “delayed onset muscle soreness”). Gli indolenzimenti fino a 3-5 giorni post-allenamento sono appunto spiegati da una teoria secondo cui quando viene chiesto ai muscoli di lavorare più di quanto siano abituati, oppure in un modo diverso rispetto al solito, si producono dei microtraumi nelle fibre muscolari che possono causare indolenzimento muscolare o irrigidimenti. E' molto interessante segnalare, che la percezione del dolore post allenamento, non sembra essere direttamente correlata alle micro-lacerazioni a livello delle linee Z del sarcomero, ma ad una infiammazione ed iperstimolazione dei nocicettori, causata dalla fuoriuscita dalla cellula muscolare di ioni calcio, cataboliti, radicali liberi e deflusso di enzimi, durante il ciclo di eccitamento contrazione della fibra muscolare. In alcuni casi la scelta migliore è lasciare il muscolo a riposo fino a che il dolore non scompare; se non si vuole evitare totalmente l’esercizio si può cercare di allenare solo i muscoli meno colpiti, lasciando agli altri il tempo di recuperare. In presenza di dolori il riposo può essere abbinato a degli impacchi con ghiaccio, un altro rimedio utile per ridurre l’intensità del dolore e combattere l’infiammazione. Attenzione, però: dopo le prime 24-72 ore degli impacchi caldi potrebbero essere ancora più efficaci. Buon allenamento Ecco per voi un pò di letteratura scientifica di approfondimento

  • World Athletics - JOB Opportunity

    la World Athletics sta cercando uno/due figure di Event Coordinator per il suo HQ a Monaco. Il compito sarà quello di guidare un team impegnato e di talento responsabile della fornitura di eventi di atletica di livello mondiale, sviluppare le regole dello sport, la presentazione dell'evento e la struttura della competizione internazionale. Si cerca gente con esperienza nell'organizzazione di eventi sportivi non necessariamente in atletica, anzi. Il ruolo ha sede presso la sede centrale di World Athletics a Monaco, riportando al CEO con una posizione nel Leadership Group di World Athletics. Descrizione del lavoro e dettagli su come candidarsi: inglese | francese Scadenza per le domande: 28 febbraio

  • A Common Vision for increasing physical activity and reducing sedentary living : Let’s Get Moving

    Davvero Potente . Ecco un Governo che ha deciso di AGIRE ponendo 𝙡'𝙀𝙨𝙚𝙧𝙘𝙞𝙯𝙞𝙤 𝙁𝙞𝙨𝙞𝙘𝙤 𝙖𝙡 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖𝙙𝙞𝙣𝙤 mettendo in pratica decenni di studi e ricerche scientifiche.. le stesse che fino a qualche anno fa, erano solo un debolissimo eco.. 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙤𝙡𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙚̀ 𝙜𝙞𝙪𝙨𝙩𝙤..𝙢𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙘𝙤𝙣𝙫𝙞𝙚𝙣𝙚 Approfondisci le linee guida del Governo Canadese in materia di Attività Fisica e Salute Pubblica MASSIMA CONDIVISIONE Condividi su FB - CLICCA SUL LINK Condividi su IG - CLICCA SUL LINK

  • Master Sport Analytics - Inizia il Countdown!

    Ci siamo! L'Università della Calabria è pronta per presentare la prima edizione del Master di I livello "Sports Analytics" insieme alla Dual Career, due iniziative dedicate allo sport di alto livello! Molto più di un Master Universitario Si tratta di un progetto, fortemente voluto e condiviso dal Comitato Italiano Scienze Motorie con la missione di fornire concrete risposte alle esigenze del mercato del lavoro legato al mondo élite della "Valutazione ed ottimizzazione delle prestazioni sportive" La presenza di docenti di calibro nazionale ed internazionale di altissimo profilo e la sponsorship con tutti gli enti, le società e le aziende presenti in locandina è finalizzata ad una vera e propria collocazione di professionisti adeguatamente formati da poter inserire da subito all'interno delle realtà che hanno ben volentieri fornito patrocinio, partecipando nel concreto alla strutturazione di un piano di studi cucito su misura per rispondere a concrete esigenze aziendali. Un ringraziamento all'Università della Calabria per l'assegnazione della borsa di studio in convenzione con CISM assegnata ad una studentessa meritevole che avrà l'opportunità di frequentare il Master versando solo il 50% della quota di adesione. Se ti trovi in Calabria, non mancare! Ci vediamo all'University Club

  • Nasce "Chinesiologia Italia" il nuovo dominio di riferimento per Scienze Motorie e Diplomati/ISEF

    Oggi abbiamo una sorpresa per voi 🥰 Nasce il gruppo 𝘾𝙝𝙞𝙣𝙚𝙨𝙞𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖 𝘿𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙞𝙛𝙚𝙧𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙚 𝙎𝙘𝙞𝙚𝙣𝙯𝙚 𝙈𝙤𝙩𝙤𝙧𝙞𝙚/𝙄.𝙎.𝙀.𝙁. 🚫 Basta SPAM ✅ Dove ogni minuto speso alla tastiera potrà finalmente essere un momento prezioso di crescita 🌐 Un ambiente stimolante, di alto livello, esclusivo per tutti i Diplomati ISEF e Laureati in Scienze Motorie (𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙤𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙞 𝙖𝙞 𝙨𝙤𝙘𝙞𝙖𝙡), in cui poter promuovere un serio confronto tematico a 360°, dove potrai trovare corsi di formazione selezionati, concrete opportunità lavorative e costante crescita professionale. 𝙄𝙎𝘾𝙍𝙄𝙑𝙄𝙏𝙄

  • 𝙇'𝘼𝙐𝙏𝙊 𝙀 𝙄𝙇 𝙎𝙐𝙊 𝙑𝘼𝙇𝙊𝙍𝙀

    Un padre ha detto alla figlia “Ti sei #laureata con lode, ecco la macchina che ho comprato tanti anni fa”. È un po’ più vecchia adesso, ma prima che te la dia, porta il libretto e una foto al parcheggio di auto #usate in centro e dì loro che vuoi venderla e vedere quanto ti offrono". La figlia è andata al parcheggio delle auto usate, è tornata da suo padre e ha detto: "Mi hanno offerto 1.000 $ perché hanno detto che sembra piuttosto logora". Il padre ha detto, ora "Porta i documenti al banco dei pegni". La figlia andò al banco dei pegni, tornò da suo padre e disse: "Il banco dei pegni ha offerto solo 100 $ perché è una vecchia macchina". Il padre ha chiesto a sua figlia di andare in un club automobilistico ora e mostrare loro l'auto. La figlia ha poi portato l'auto al club, è tornata e ha detto a suo padre: "Alcune persone nel club hanno #offerto $ 100.000 perché è una Jaguar XJ220 esclusivissima che è stata prodotta in appena 281 esemplari ed è ricercata da molti collezionisti" "Il posto giusto ti #valorizza nel modo giusto". Se non sei valutata, non arrabbiarti, significa che sei nel posto sbagliato. Chi conosce il tuo valore è chi ti #apprezza.. 𝙉𝙤𝙣 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙣𝙚𝙨𝙨𝙪𝙣𝙤 𝙫𝙚𝙙𝙚 𝙞𝙡 𝙩𝙪𝙤 #𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙚. 𝙈𝙖𝙞!

  • Luz Long e l'amicizia che sconfisse il nazismo

    𝙇𝙤 𝙎𝙥𝙤𝙧𝙩 𝙚̀ 𝙡𝙤 𝙨𝙩𝙧𝙪𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙥𝙤𝙩𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤 Le Olimpiadi di Berlino del 1936 furono un indiscutibile successo propagandistico per Hitler, che potè mostrare al mondo uno spettacolo organizzato fin nei minimi dettagli per esaltare la nuova Germania nazista. I Giochi di Berlino passarono però alla storia soprattutto per le vittorie di un atleta afroamericano, Jesse Owens, che dimostrarono quanto fossero falsi i presupposti ideologici di ogni pretesa superiorità razziale "ariana". Owens vinse numerose competizioni, ma è indubbiamente la vittoria nel salto in lungo quella più significativa, e ciò che avvenne durante la gara è il migliore esempio possibile per celebrare il vero spirito dello sport. Nel salto in lungo, Owens si trovò a gareggiare contro uno dei più forti atleti tedeschi, Luz Long. La propaganda nazista aveva reso Long uno dei campioni dell'arianità, ma non aveva fatto i conti con la sua grandezza morale. Durante le qualificazioni e la finale, Long e Owens strinsero una vera e propria amicizia, nata innanzitutto da un rispetto reciproco che superava ogni ideologia. Fu Long, classificatosi al secondo posto, il primo ad abbracciare Owens e a congratularsi con lui, sotto gli occhi impietriti di Hitler. Un gesto simbolicamente potentissimo contro ogni forma di razzismo, ma di certo non messo in atto per soli motivi politici. L'amicizia tra i due atleti era sincera e rimase infatti forte anche negli anni successivi, attraverso una fitta corrispondenza epistolare. Durante il conflitto mondiale, Luz Long dovette arruolarsi nell'esercito tedesco e si trovava di stanza in Sicilia nei giorni dello sbarco alleato: quando sentì vicina la sconfitta nazista e la sua probabile morte in battaglia, scrisse un'ultima lettera all'amico: “[…] dopo la guerra, va’ in Germania, ritrova mio figlio e parlagli di suo padre. Parlagli dell’epoca in cui la guerra non ci separava e digli che le cose possono essere diverse fra gli uomini su questa terra. Tuo fratello, Luz”. Luz Long morì pochi giorni dopo e Jesse Owens, a guerra finita, esaudì l'ultimo desiderio dell'amico.

  • Il Gioco sport come orientamento alla pratica sportiva: proposta di sequenza metodologica

    Un successone! Quasi 1000 utenti collegati tra studenti in Scienze Motorie e Docenti di Educazione Motoria Per chi se la fosse persa La registrazione è adesso disponibile CLICCA QUI' PER ACCEDERE Le fondamenta su cui si poggia lo sviluppo motorio dei più piccoli sono costituite dall’utilizzo del gioco, che dai 6 ai 10 anni evolve diventando progressivamente più complesso e strutturato. Analogamente, anche a scuola le proposte di gioco dovranno richiedere maggior impegno: soprattutto nel secondo ciclo, l’attività di gioco sport dovrà diventare un’occasione per costruire nuove conoscenze, esprimere emozioni, acquisire nuove abilità e sviluppare autonomia e rispetto dei compagni. L’insegnante di educazione motoria dovrà attuare un programma di intervento polisportivo che dia modo a tutti, nel corso dei cinque anni di Scuola Primaria, di provare più gesti sportivi, scelti naturalmente in relazione agli spazi e alle strutture disponibili e al livello motorio e motivazionale della propria classe. Il percorso didattico può essere realizzato attraverso una metodologia di lavoro che faciliti esperienze, scoperte, prese di coscienza e abilità nuove, favorendo al contempo lo sviluppo cognitivo, la capacità di attenzione e concentrazione, il rafforzamento della memoria e del problem solving. Grazie alla Mondadori per questa splendida opportunità di formazione gratuira, ed un grazie speciale alla Prof.ssa Maria Cristina Salvetti per il tempo donato alla categoria.

  • Disponibile la nuova Guida Didattica per l'Educazione Motoria - Corro ad Imparare

    La Biblioteca del Chinesiologo presenta: Corro ad imparare!: Guida didattica per l'educazione motoria alla scuola dell'infanzia Un interessante lavoro a cura del Prof. Davide Pergoraro, insegnante di Scienze Motorie, accompagnato dalla Prof.ssa Elisa Turla, per un lavoro pratico e testato con proposte didattiche rivolte ai bambini della scuola dell'infanzia. Ottimo ausilio anche per la Scuola Primaria Un progetto annuale progressivo e completo per l’educazione motoria alla scuola dell’infanzia, diviso in 25 comode lezioni. In questo manuale troverai 25 lezioni di educazione motoria già pronte da proporre ai bambini della scuola dell’infanzia. Grazie a questa guida, riuscirete ad acquisire pratici strumenti che vi renderanno in grado di organizzare e condurre l'ora di educazione motoria in modo sereno e consapevole, gestendo agevolmente spazi, tempi e materiali. Giochi, esercizi esplorativi, attività in forma ludica, storie da raccontare, seguono una programmazione didattica finalizzata alla scoperta e all’arricchimento delle personali potenzialità motorie e alla capacità di utilizzarle per entrare in relazione con l’altro. Le lezioni contengono suggerimenti pratici per l'insegnante di sezione che guida i bambini alla scoperta del proprio corpo e delle sue abilità. Per ciascuna lezione sono inoltre presenti alcuni disegni che facilitano la comprensione dei giochi. Le lezioni sono strutturate seguendo una programmazione didattica precisa e progressiva, che comprende, tra gli altri, i seguenti argomenti: Conoscenza e coscienza del proprio corpo Percezione globale e segmentaria Schemi motori di base Giochi per la conquista dello spazio e dell’equilibrio Concetti topologici Scoperta della lateralità Percorsi Giochi non competitivi Giochi di cooperazione Se siete arrivati fino a quì potete acquistare il presente libro su qualsiasi biblioteca online Nel frattempo, vi consoliamo con questo piccolo manuale (di 271 pagine) disponibile gratuitamente per tutti voi

  • Il Gioco sport come orientamento alla pratica sportiva: proposta di sequenza metodologica

    Educazione Fisica - Opportunità di formazione GRATUITA Mercoledì 25 Gennaio 2023 ore.18:00 - 19:30 WEBINAR Il Gioco sport come orientamento alla pratica sportiva: proposta di sequenza metodologica Le fondamenta su cui si poggia lo sviluppo motorio dei più piccoli sono costituite dall’utilizzo del gioco, che dai 6 ai 10 anni evolve diventando progressivamente più complesso e strutturato. Analogamente, anche a scuola le proposte di gioco dovranno richiedere maggior impegno: soprattutto nel secondo ciclo, l’attività di gioco sport dovrà diventare un’occasione per costruire nuove conoscenze, esprimere emozioni, acquisire nuove abilità e sviluppare autonomia e rispetto dei compagni. L’insegnante di educazione motoria dovrà attuare un programma di intervento polisportivo che dia modo a tutti, nel corso dei cinque anni di Scuola Primaria, di provare più gesti sportivi, scelti naturalmente in relazione agli spazi e alle strutture disponibili e al livello motorio e motivazionale della propria classe. Il percorso didattico può essere realizzato attraverso una metodologia di lavoro che faciliti esperienze, scoperte, prese di coscienza e abilità nuove, favorendo al contempo lo sviluppo cognitivo, la capacità di attenzione e concentrazione, il rafforzamento della memoria e del problem solving. Relatrice Maria Cristina Salvetti è stata docente di educazione fisica nelle scuole e di metodi per l’attività motoria nell’Infanzia presso l’università Cattolica di Milano. Si è occupata dei corsi di aggiornamento per Insegnanti ed educatori sportivi per il CONI Lombardia. Come partecipare Ti ricordiamo che l'iscrizione è avvenuta correttamente solo se hai ricevuto la mail di conferma di iscrizione. Per partecipare alla diretta streaming, basta cliccare sul link inserito nella mail di conferma iscrizione e cliccare sul tasto PARTECIPA, nel giorno e all’ora dell’evento prescelto. Se non hai ricevuto la mail di conferma di iscrizione, controlla la cartella posta indesiderata o spam. Qualora la mail di iscrizione non fosse presente neanche in questa cartella, ti consigliamo di ripetere l’iscrizione e completare la procedura entro l'orario di inizio dell'evento. Hai tempo fino alle ore 23:59 del giorno del live per vederlo e ricevere l'attestato di partecipazione. Non sei riuscito/a a iscriverti correttamente? Consulta la pagina FAQ Attestato di partecipazione Entro una settimana lavorativa dall'evento il tuo attestato di partecipazione sarà disponibile alla pagina ACCEDI AL GRUPPO PER ISCRIZIONE

  • L’EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA CINESE

    Doveroso scrivere un articolo sulle differenze riscontrate nell’approccio verso l’educazione motoria nella scuola cinese rispetto a quella italiana. Ho aspettato diversi mesi prima di scrivere questo articolo in modo da avere una visione più completa e precisa. Il Contesto Prima di parlare di come funziona il sistema sportivo scolastico cinese è bene fare una piccola premessa mostrando il contesto entro il quale l’attività motoria viene svolta e quindi condizionata. Le classi sono di cinquanta alunni, gestiti da un solo maestro. Questo fattore limita notevolmente la possibilità di esercizi e giochi attuabili. La scuola stessa ha circa quaranta classi e questo fa si che spesso ci siano quattro o cinque classi che fanno ginnastica contemporaneamente. Un totale di centocinquanta/duecento bambini a spartirsi gli spazi adibiti all’attività motoria e il materiale a disposizione. La qualità del lavoro è quindi notevolmente limitata da queste due condizioni ma la QUANTITA’ rimane a livelli clamorosi. Le scuole e i maestri di ginnastica Il sistema scolastico cinese e le scuole stesse investono incredibili risorse per l’attività fisica (quantomeno nella provincia del Guangdong, dove vivo). Ogni complesso educativo comprende infatti almeno un campo da calcio in erba di dimensioni regolamentari, pista di atletica, uno o due campi di pallacanestro e badmington. Ogni scuola poi è “specializzata” in uno sport ed in base a quello imposta le sue energie e risorse. Per esempio la scuola dove lavora il mio amico olandese è focalizzata sul badmington e la palestra centrale è interamente occupata da reti per giocare mentre sulle pareti sono raffigurati i più grandi giocatori della storia cinese. La mia scuola invece è specializzata in calcio e ping pong. Abbiamo una sala con quattro tavoli da gioco e due macchine “sparapalline” e un campo da calcio in erba curato da quattro giardinieri professionisti. Essere l’allenatore di basket in una scuola concentrata sul calcio non è sempre facile ma posso lavorare con meno pressione e meno aspettative. Certo per poter iscrivere la mia squadra al torneo del quartiere ho dovuto lottare parecchio, mentre le squadre di calcio fanno un torneo al mese. Il materiale a disposizione è Clamoroso!!! Centinaia di palloni da calcio, basket e volley. Materassi, ostacoli e blocchi per l’atletica. Cerchi, coni, birilli, pesetti, funicelle…ed essendo una scuola “per il calcio”… Sagome per le punizioni, porte da calcio a undici, a sette, a cinque, porticine…bersagli per le punizioni…Il tutto in una scuola Pubblica. Il paragone con l’Italia è impietoso, quando penso al mio campetto della scuola media in cemento con canestri senza anello e “i resti” degli ostacoli dell’atletica in legno marcito. E’ evidente che le possibilità economiche qui siano spropositate però andrebbe comunque fatta una riflessione su quello che sta succedendo in Italia, giusto per capire perché non riusciamo più a “produrre” sportivi di talento. Il corpo insegnanti di ginnastica invece conta circa una dozzina di maestri. Ognuno segue generalmente cinque classi per un totale di quindici ore lavorative a settimana. Io essendo l’unico straniero lavoro con dodici classi diverse, in modo che più bambini possibile possano fare lezione in inglese. L’età dei miei colleghi va dai ventidue anni di Zhen ai cinquantacinque di Lao Da. Siamo tutti uomini tranne Miss Guan, unica maestra femmina. L’insegnante di ginnastica in Cina viene visto un po’ come un lazzarone dai colleghi delle altre materie. Quelli di cinese e matematica infatti hanno avuto un percorso universitario tanto faticoso quanto brillante mentre quelli di educazione fisica sono o buoni sportivi o docenti non abbastanza bravi per accedere ad università più prestigiose. Siamo ufficialmente insegnanti di “serie B” ma questo non pesa a nessuno in quanto lo stipendio è lo stesso e il nostro lavoro è più divertente e meno impegnativo, non avendo compiti da correggere. Il monte ore è per noi sensibilmente più alto, dovendo gestire l’attività sportiva pomeridiana e mattutina. In più abbiamo altre mansioni “a latere” come: coordinare le marce, insegnare le nuove danze e gestire l’alzabandiera al lunedì mattina. Nella mia scuola abbiamo la fortuna che il rappresentante del partito comunista all’interno della struttura, sia un insegnante di educazione fisica: Mr. Zhong. Un altro fattore interessante è che il 90% degli insegnanti di tutte le materie siano donne, tranne per educazione fisica, dove siamo appunto quasi solo uomini e quindi siamo un po’ le mascotte della scuola. Il carico quotidiano di attività fisica Come detto prima, sebbene la qualità del lavoro sia notevolmente limitata dal numero di studenti, la quantità si attesta a livelli eccezionali. Durante la giornata infatti sono previsti quattro segmenti di attività motoria: 8.05 alle 8.35: mezz’ora di attività fisica mattutina svolta in cortile. Tutte le classi marciano dalla propria aula fino alla pista di atletica, dove, raggiunta la postazione assegnata formano quattro file, due maschili e due femminili. L’attività consiste in una marcia sul posto al lunedì; esercizi di Kung Fu il mercoledì e venerdì, mentre martedì e giovedì si “balla” una specie di danza che è un misto tra esercizi di mobilità articolare e balli tradizionali cinesi. 40 minuti di educazione fisica durante le ore scolastiche. Quasi ogni giorno ogni classe ha una lazione di educazione motoria. La durata di ogni lezione è quaranta minuti. Mentre in Italia il carico di ore di ginnastica è due, in Cina è cinque. 15.10-15.25 esercizi di rilassamento e automassaggio, inseriti nella pausa tra le ultime due lezioni del pomeriggio. Gli alunni, seduti al proprio posto in classe, seguendo il ritmo del megafono che scandisce gli esercizi svolgono autonomamente questa attività, che comprende: esercizi per la mobilità degli occhi e del collo, automassaggio di palpebre, orecchie, tempie e spalle. 16.30-17.30 Un’ora di attività sportiva post-scolastica. Ogni giorno, terminate le lezioni alle 16.05, la scuola stessa organizza attività sportive all’interno del complesso scolastico, tenute generalmente dagli insegnati di educazione motoria. Io per esempio sono l’allenatore della squadra di basket, poi ci sono diverse squadre di calcio, il gruppo di atletica, quello di pingpong e quello di danza. Quasi tutti gli studenti partecipano a queste attività e chi proprio non vuole farle può scegliere tra: chitarra, disegno, lettura in biblioteca e un inquietante corso su come guidare droni. Questo è il carico di attività motoria “obbligatoria” che ogni studente deve sostenere ogni giorno. Circa due ore e mezza!!! Più o meno dodici ore alla settimana… A questo si può aggiungere lo sport fatto fuori da scuola. Nella mia zona non ci sono società di basket o calcio come le intendiamo noi in Italia. Non esistono perché l’attività agonistica è svolta dalla scuola stessa… Però… I giardinetti limitrofi ai complessi scolastici da dopo le 17.30 fino all’arrivo del buio “pullulano” di ragazzini, ancora vestiti con la divisa scolastica, intenti a tirare a canestro o passarsi il volano con la racchetta da badmington. A tre minuti a piedi dalla mia scuola, senza che i bambini debbano attraversare la strada, c’è uno di questi parchetti. Tre campi da basket regolamentari con tabelloni in plexiglass, una ventina di attrezzi per la ginnasica, sbarre, parallele, macchine per esercizi di mobilità articolare… Scivoli e altalene per i più piccoli. Il tutto costantemente vissuto da un centinaio di bambini. L’approccio nel lavoro Viene spontaneo chiedersi come mai, con un monte ore così elevato di attività sportiva e con una popolazione così numerosa(circa il venti per cento della popolazione mondiale), la Cina non produca nazionali ed atleti competitivi in qualsiasi disciplina. Focalizzandoci solo sull’attività motoria proposta nelle ore scolastiche (parlo di scuola elementare), e’ abbastanza evidente che i contenuti delle lezioni non siano sufficientemente validi. Per questioni numeriche e gestionali l’intera lezione spesso si limita a: -esercizi di mobilità articolare -corsa sull’anello di atletica -salti con la funicella -classici “addominali”-sit-up Argomenti evidentemente inutili e talvolta pericolosi da trattare e sviluppare in così tenera età. Quantomeno secondo i canoni europei. Raramente vengono proposti giochi o esercitazioni collegate a discipline sportiva che non sia l’atletica. A volte viene trattato un fondamentale sportivo, in maniera totalmente asettica. Per esempio quando la sesta elementare lavora sul passaggio nel basket, i ragazzi vengono messi a coppie, uno di fronte all’altro con il compito di passarsi la palla per quaranta minuti. Quasi mai vengono proposte attività ludiche e agonistiche. Diverso invece è il lavoro sportivo extrascolastico. Le squadre ed i gruppi sono meno numerosi e quindi è possibile un lavoro sui fondamentali più dettagliato. Manca spesso anche qui la componente ludica ed agonistica e si tende ad una estenuante precocizzazione di qualsiasi cosa. Conclusioni E’ evidente che l’attività motoria nella scuola primaria cinese venga proposta in maniera più consistente rispetto all’Italia o altre nazione europee. Credo però che la qualità delle lezioni rimanga ancora lontana dagli standard di sufficienza, focalizzandosi su attività talvolta inutili per lo sviluppo motorio dei bambini. Il tutto dipendente da un contesto entro cui lavorare non è facile. Il giorno che miglioreranno la qualità del lavoro, settando nuovi programmi scolastici ministeriali…bè ecco… Il medagliere olimpico rischierà di essere quasi solo cinese. CLICCA QUI' PER ACCEDERE AD UNA SESSIONE TIPO Articolo a cura di Claudio Piani

  • BASTA PARTITE DI MINIBASKET, DI CALCIO E DI VOLLEY A 6-7 ANNI

    Nelle partite i bambini non sanno cosa fare, sono tutti attorno alla palla, non conoscono lo spazio, non sanno cosa fare senza palla, tutti vogliono entrare in possesso della palla e chi è in possesso della palla va verso la libertà (ops), va (correndo con la palla in mano o tra i piedi) verso il canestro o la porta e tutti dietro. E se la perde, si ricomincia dalla parte opposta, non sempre però, perché qualche volta tira nel proprio canestro o nella propria porta! E allora non è il tempo della partita, prima bisogna fare altro! Cosa? La MULTILATERALITA' è la chiave per il progresso di domani Premessa Nell’avviare i bambini di 6-7 anni alla pratica di una qualsiasi attività motoria e sportiva, è indispensabile che gli Istruttori (spesso poco Educatori ma molto Allenatori) fissino programmi di allenamento che rispettino i loro tempi e ritmi di apprendimento, le leggi dell’accrescimento e le loro caratteristiche morfologiche e funzionali. Questi programmi di allenamento devono essere dedicati all’educazione di tutti gli schemi motori di base e posturali e al miglioramento di tutte le capacità motorie dei bambini (in special modo "curando" particolarmente le capacità coordinative e la mobilità articolare), concedendo spazio anche all’apprendimento (sotto forma di gioco) delle tecniche sportive. In questo contesto In questo contesto, gli Istruttori devono cercare di migliorare in particolare le capacità coordinative (coordinazione, equilibrio, orientamento del corpo nello spazio e nel tempo), la rapidità di reazione, la mobilità articolare, mentre le capacità condizionali (forza, rapidità e resistenza) devono essere allenate solo a sviluppo puberale avvenuto. La programmazione Nella programmazione il requisito fondamentale in quest’età è la “Multilateralità”, il cui scopo principale è quello di ottenere: un miglioramento globale di tutte le capacità motorie; un ampio apprendimento di un’elevata quantità di movimenti ("bagaglio motorio"). Tutto ciò per consentire al bambino una maggiore duttilità e la possibilità nel tempo, di ottenere margini di miglioramento più grandi. Basta allenamenti unilaterali Qualunque sport pratichino (individuale o di squadra), il bambino non deve svolgere un allenamento “unilaterale”, inteso a incrementare una sola capacità motoria che interessa solo la disciplina sportiva praticata, ma contemporaneamente deve essere messo in condizione di educare più schemi motori e allenare più capacità motorie. Un programma “unilaterale e standardizzato” ha come obiettivo quello di allenare e sviluppare prevalentemente la capacità motoria principale della disciplina sportiva praticata e di conseguenza l’Istruttore adotta programmi di allenamento che utilizzano pochi e ripetitivi gesti, col rischio quasi inevitabile, di rallentare e di bloccare i processi di apprendimento motorio e sportivo del bambino. Sì agli allenamenti multilaterali Al contrario, un allenamento “multilaterale” favorisce lo sviluppo parallelo e contemporaneo delle capacità motorie allenabili nel bambino, in quanto utilizza esercitazioni differenti, alternate e polivalenti, pertanto la multilateralità del processo di allenamento deve essere “il principio informatore” dell’allenamento in età giovanile. I carichi di lavoro devono essere distribuiti in modo equo tra le numerose capacità motorie che devono essere educate (prima) e allenate (poi), valorizzando sempre più, nel tempo, quelle specifiche per la disciplina praticata. La risposta adattativa a questi stimoli, consentirà un miglioramento dell’efficienza fisica globale e di conseguenza una più idonea capacità a compiere lavori muscolari generali e specifici. In un corretto programma di allenamento multilaterale, il bambino, qualunque sia lo sport prescelto, passa attraverso una lunga fase di allenamento generale e solo in seguito dovrà essere avviato all’apprendimento dei gesti sportivi specifici della disciplina prescelta. Conclusioni A quest’età i metodi di allenamento devono essere interessanti, stimolanti e piacevoli, solo così potranno produrre risultati utili al proseguimento dell’attività sportiva. Articolo a cura del Prof. Maurizio Mondoni Scarica la bibliografia utile per la preparazione al concorso per la scuola primaria CLICCA QUI' PER ACCEDERE AL GRUPPO DI SUPPORTO ED AGGIORNAMENTO EDUCAZIONE FISICA

  • Il Ruolo del Chinesiologo nella somministrazione della Ginnastica Posturale

    La Somministrazione di esercizio fisico in chi ha problematiche posturali , algie vertebrali e/o articolari deve essere opportunamente dosata e calibrata dal professionista chinesiologo . La diagnostica è importante, ma risulta fondamentale anche mettere insieme tutti gli elementi che caratterizzano lo stile di vita della persona che abbiamo davanti . La tipologia, la sede e l’intensità del dolore, l’ atteggiamento psicologico nei confronti dello stesso, l’aspetto psicosomatico, i traumi pregressi , gli interventi chirurgi, le patologie concomitanti , i farmaci assunti , sono tutti elementi che non si devono mai sottovalutare nell’ambito della valutazione e relativa strutturazione del programma motorio. La postura , gli atteggiamenti scorretti che si assumono durante la vita quotidiana possono comportare delle sindromi da sovraccarico molto frequenti e dolorose. Non sempre ciò che emerge dalla diagnostica è la causa del dolore ! Pertanto, alla base di molti squilibri e dolori ci sono gesti ed atteggiamenti scorretti che se reiterati e non compensati con opportune accortezze possono comportare un peggioramento della sintomatologia algica. La persona che viene da noi ci affida il proprio corpo. Il nostro lavoro, in qualità di professionisti “studiosi del movimento” , consiste nel mettere in relazione tutti gli aspetti della vita della persona che si affida a noi , guidandola in un programma di esercizi altamente mirato e specifico. Il ruolo del chinesiologo non è quello di diagnosticare, ma di approfondire in modo minuzioso le problematiche della persona che ha davanti in modo da essere preciso e minuzioso nello stilare il percorso più adatto . Questo lo si fa inizialmente attraverso un primo colloquio conoscitivo. Successivamente, attraverso l’anamnesi , è possibile raccogliere tutte i dati e le informazioni utili che completano il quadro della situazione che abbiamo di fronte. La valutazione e l’esame obiettivo rappresentano la valutazione pratica i cui attraverso test muscolari e articolari si effettuano valutazioni funzionali che, in aggiunta al quadro clinico , e alla diagnostica, forniscono informazioni utili per strutturare il programma motorio. Il professionista chinesiologo deve essere in grado di fornire esercizi e consigli utili da mettere in pratica nella vita quotidiana. Il programma dovrà essere individualizzato e specifico e dovrà prevedere anche una progressione di intensità che dovrà essere graduale. Si devono porre degli obiettivi generali e specifici e per fare questo è necessario raccogliere quante più informazioni possibili. Il chinesiologo deve essere in grado di strutturare un programma motorio idoneo. Per rendere il percorso ancora più completo sarebbe opportuno prevedere la collaborazione di altre figure professionali (medici, fisioterapisti , nutrizionisti, ecc...) in modo da effettuare un intervento mirato al benessere della persona a 360 gradi. Il workshop di primo livello GINNASTICA POSTURALE - Valutazioni e approccio metodologico per la strutturazione del programma motorio - è rivolto ai soli chinesiologi , studenti in scienze motorie e diplomati ISEF e fornisce elementi fondamentali pratici sulla creazione e strutturazione del programma motorio . È un livello base a cui seguirà un II livello più specifico in cui verranno approfondite le altre alterazioni patologie più frequenti a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni . Ci vediamo a Perugia il 25-26 Febbraio 2023 - PRENOTA IL TUO POSTO Invia una email su info@fitpostural.it Invia un Whatsapp al 334 8474 591

  • AL CONI NASCE LA FORMAZIONE OLIMPICA

    Lo Sport Italiano volta pagina, lanciando un nuovo eccezionale progetto, con lo sguardo al Futuro. Nasce la Formazione Olimpica, la casa delle Scienze Motorie Il CONI all’interno delle sue attività istituzionali ed in linea con la Carta Olimpica CIO, ha l’esigenza di mantenere aggiornata la competenza di tutti i ruoli, tecnici e manageriali, che operano nel settore sportivo nazionale. Per raggiungere questo obiettivo, con finalità olimpiche e di alto livello, è stato elaborato il progetto “Formazione Olimpica”, condiviso con il CIO e approvato dalla Giunta Nazionale del CONI il 18.11.2022. La prima fase prevede la selezione e valutazione dei nuovi formatori nazionali che potranno sottoporre la loro candidatura, seguendo le indicazioni dell’avviso, per uno dei due settori: - Sport Science A titolo di esempio: fisiologia, metodologia, medicina, psicologia, nutrizione, preparazione, valutazione, biomeccanica etc - Sport Management A titolo di esempio: giurisprudenza, economia, marketing, fisco e tributi, manager etc Se sei un formatore con ampia esperienza nelle aree Sport Science o Sport Management, leggi il bando e fai la domanda. Scarica i documenti per il processo di candidatura

  • Il Farmaco perfetto è l'Esercizio Fisico (?)

    Un esercizio al giorno toglie il medico di torno. Più e meglio della mela. Lo consiglia il sistema sanitario britannico che sta per avviare uno studio per valutare i risultati della prescrizione sportiva e il suo impatto sulla riduzione dell'onere delle cure. Lo rende noto il Paìs che in un approfondito servizio scrive che se “l'esercizio fisico fosse una pillola, non ci sarebbe medico che non la prescriverebbe”. Gli effetti sono più che benefici: “Riduce il rischio di mortalità per tutte le cause, cardiopatia ischemica, malattie cerebrovascolari, ipertensione, cancro del colon e della mammella, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, osteoporosi, sarcopenia, dipendenza funzionale e cadute negli anziani, deterioramento cognitivo, ansia e depressione”. Insomma, questo e anche altro con pochissimi effetti collaterali se la dose di esercizio è adeguata e commisurata alla persona che lo pratica. Secondo il Guardian, però, l'idea in sé è che i medici di base si occupino di prescrivere l'esercizio fisico all'interno di un programma di attività che non prevedono l'assunzione di farmaci e il cui obiettivo è di ridurre il carico sul sistema sanitario complessivo. Meno problemi fisici, meno cure e meno spesa sanitaria Ciò che è già certo è che “i benefici dell'attività fisica sono così dimostrati che non vi è alcun dibattito possibile sulla sua idoneità”, chiosa il Paìs. Insomma, è possibile discutere quanto, come e quale tipo è adatto a ciascuna persona, “ma è sicuro dire che la maggior parte della popolazione trae grande beneficio dall'aumento del tempo dedicato all'esercizio fisico, ancor meglio se personalizzato”. L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che anche dal punto di vista monetario i benefici dell’attività fisica per l’organismo, attraverso un calcolo delle ricadute economiche dell’inattività fisica e la conseguente possibilità di un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale pari a 2.331.669.947 euro, in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, trattamenti ospedalieri e terapie farmacologiche evitate.

  • 𝘾𝙊𝙉𝘾𝙊𝙍𝙎𝙊 𝙀𝘿𝙐𝘾𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀 𝙈𝙊𝙏𝙊𝙍𝙄𝘼 𝙎𝘾𝙐𝙊𝙇𝘼 𝙋𝙍𝙄𝙈𝘼𝙍𝙄𝘼

    I lavori proseguono a ritmi serrati, a breve il Ministero dell'Istruzione si esprimerà per il 𝘽𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙙𝙞 𝘾𝙤𝙣𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙡'𝙞𝙣𝙨𝙚𝙜𝙣𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙚𝙙𝙪𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙢𝙤𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙚 𝙦𝙪𝙞𝙣𝙩𝙚 𝙘𝙡𝙖𝙨𝙨𝙞 𝙖.𝙨. 2023/24 In attesa di chiare indicazioni e delle banche dati, 𝙚̀ 𝙙𝙞𝙨𝙥𝙤𝙣𝙞𝙗𝙞𝙡𝙚 𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙧𝙩𝙚𝙡𝙡𝙖 𝘾𝙤𝙣𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖𝙧𝙞𝙖, 𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙖𝙩𝙚𝙧𝙞𝙖𝙡𝙚 𝙚 𝙗𝙞𝙗𝙡𝙞𝙤𝙜𝙧𝙖𝙛𝙞𝙖 (𝙨𝙚𝙡𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙤𝙧𝙚𝙫𝙤𝙡𝙞 𝙚𝙨𝙥𝙚𝙧𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚) 𝙪𝙩𝙞𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙞𝙣𝙞𝙯𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙖 𝙢𝙖𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙚 𝙩𝙚𝙢𝙖𝙩𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙩𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚𝙧𝙤 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙖𝙛𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙖𝙩𝙚 CLICCA QUI' PER ACCEDERE ALLA CARTELLA CONCORSO PRIMARIA CLICCA QUI' PER ACCEDERE AL GRUPPO DI SUPPORTO ED AGGIORNAMENTO EDUCAZIONE FISICA

  • 𝙄𝙇 𝙁𝘼𝙉𝙏𝘼𝙎𝙏𝙄𝘾𝙊 𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊 𝘿𝙀𝙇𝙇𝙀 𝘼𝙎𝙎𝙊𝘾𝙄𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝙄 𝘿𝙄 𝘾𝘼𝙏𝙀𝙂𝙊𝙍𝙄𝘼

    Come categoria abbiamo un sacco di associazioni valide 𝙈𝙖 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙢𝙞 𝙞𝙨𝙘𝙧𝙞𝙫𝙤❓ 𝙄𝙣 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙚 𝙢𝙞 𝙞𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞𝙛𝙞𝙘𝙤❓ 𝘾𝙝𝙚 𝙩𝙞𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙞𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙤𝙩𝙩𝙚𝙣𝙜𝙤 ❓ Dalla nascita dell'ISEF, la categoria ha sempre sentito l'esigenza di riunirsi, di costituire degli enti che consentissero confronto, aggiornamento continuo, network professionale e dialogo con le istituzioni per la tutela della categoria. Molte sigle sono passate, tante nate e poi scomparse, vi 𝙞𝙣𝙙𝙞𝙘𝙝𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙞𝙣 𝙤𝙧𝙙𝙞𝙣𝙚 𝙘𝙧𝙤𝙣𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙘𝙤 𝙡𝙚 𝙨𝙞𝙜𝙡𝙚 𝙧𝙞𝙢𝙖𝙨𝙩𝙚.. 1962 - nasce UNC Unione Nazionale Chinesiologi Quì trovate la MISSION 1989 - nasce Capdi & LSM-Confederazione Associazioni Laureati in Scienze Motorie e ISEF Quì trovate gli obiettivi 2003 - nasce DMSA Quì trovate gli obiettivi 2014 - nasce AISE - Associazione Italiana Specialisti dell'Esercizio Fisico Quì trovate la Mission 𝙀 𝙥𝙤𝙞 𝙖 𝙪𝙣 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙤 𝙥𝙪𝙣𝙩𝙤 𝙣𝙚𝙡 2016 𝙚̀ 𝙖𝙧𝙧𝙞𝙫𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙡 𝘾𝙄𝙎𝙈 Ma perché istituire un Comitato se c'erano già tutte queste realtà❓ Perché in tutti questi anni, nonostante la presenza di questi validi enti privati: 📌 La categoria è rimasta frammentata, divisa tra una tessera e l'altra; 📌Non c'è mai stato un intervento per un serio riconoscimento dei professionisti delle Scienze Motorie a livello centrale; 📌 Qualche associazione ha un circuito privato di riconoscimento professionale (Legge 4/2013) che limita il riconoscimento dei soci iscritti all'interno del circuito associativo stesso, un pò come per gli enti di promozione sportiva; 📌 Non c'è quindi mai stata la volontà di rinunciare al proprio "Status" in favore di un Ordine Professionale che inevitabilmente determinerebbe la perdita di tessere, fino anche alla chiusura delle associazioni stesse. Il CISM - Comitato Italiano Scienze Motorie 𝙚̀ 𝙪𝙣 𝘾𝙤𝙢𝙞𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙎𝙘𝙤𝙥𝙤, un ente trasparente ed inclusivo, senza scopo di lucro, strutturato ad Hoc per riunire l'intera categoria e realizzare le riforme necessarie ad un pieno riconoscimento giuridico professionale. 𝙄𝙡 𝘾𝙤𝙢𝙞𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙞 𝙢𝙪𝙤𝙫𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙞, 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙞𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖𝙩𝙞 𝙚 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙞 𝙚 𝙥𝙧𝙚𝙫𝙚𝙙𝙚 𝙖𝙙𝙚𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙂𝙍𝘼𝙏𝙐𝙄𝙏𝘼 𝙤 𝙎𝙊𝙎𝙏𝙀𝙂𝙉𝙊 𝙖𝙩𝙩𝙧𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙪𝙣𝙖 𝙦𝙪𝙤𝙩𝙖 𝙙𝙞 11€ 𝙪𝙣𝙖 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙪𝙢. In quasi sette anni di attività non abbiamo avuto ancora modo di apprezzare i reali interessi ed obiettivi delle "associazioni di categoria".. pur restando con estrema curiosità e speranza a disposizione per pubblico confronto e futura collaborazione 🙂 Alcune realtà vi diranno di aver costituito nel Luglio 2021 un Coordinamento con le autorità accademiche e le società scientifiche di riferimento denominato C.O.Na.S.M., di cui alleghiamo statuto ed obiettivi, a cui CISM ha partecipato, e da cui si è tirato fuori non avendo riscontrato chiarezza di intenti ed obiettivi Di seguito trovate il documento di riferimento Ciò detto.. lavoreremo affinché la categoria tutta possa riunirsi in un Ordine Professionale ben strutturato.. per le attività culturali/professionali di natura privatistica ognuno sarà libero di associarsi a qualsiasi cosa, ma attenzione parlare di categoria è tutt'altra cosa🙂 Confidiamo che questa breve analisi, possa costituire utile spunto di riflessione collettiva, al fine di stimolare le menti ad una genuina collaborazione, ad azioni collettive che possano proiettare la categoria tutta verso un futuro migliore.

  • In Uni Brescia arriva il Chinesiologo del Futuro

    Oggi all'Università degli Studi di Brescia, abbiamo avuto il piacere di confrontarci con il primo anno della Classe Magistrale in Scienze delle attività motorie preventive ed adattate (LM-67), ospiti del Prof. Flavio Azzola, che ha reso possibile questo importante momento di informazione e riflessione. Dopo un breve aggiornamento sulle riforme in corso, approfondendo tra le tante cose l'iter in corso per il Riconoscimento del Chinesiologo LM-67 come nuova professione sanitaria, sono emersi elementi interessanti, da sempre ricorrenti dalla famosa trasformazione ISEF/Scienze Motorie del 1999. Piani di studio inadeguati, spesso scollegati dalle reali esigenze formative degli studenti, ancora peggio scollegati dalle esigenze del mercato del lavoro, pratica confusa e spesso ridotta al minimo. La maggior parte dei docenti adatti alla specifica formazione professionalizzante sono tutti o per la maggior parte contrattisti. Problematica ben centrata, per cui siamo al lavoro presso il Ministero dell'Università e della Ricerca, che ha acquisito le nostre istanze racchiuse nella relazione in allegato, al fine di consentire alle future generazioni di poter fruire di un servizio migliore. Che sapore ha il futuro? Sicuramente leggermente amaro, in mancanza di strumenti per un'adeguata formazione occorre essere svegli, reattivi, curiosi, determinati e sfruttare ogni opportunità interna es esterna per poter acquisire conoscenze, competenze e titoli necessari alla corsa ai propri sogni, alle proprie ambizioni. Nihil sine magno labore vita dedit mortalibus La vita non concede nulla ai mortali senza grande sforzo Grazie a tutti i presenti per i preziosi spunti e per il convinto supporto.. le cose possono cambiare, sta a noi. APPELLO A TUTTI GLI STUDENTI E I DOCENTI Volete invitare il CISM per una giornata di confronto ed aggiornamento sulle riforme in corso all'interno delle vostre classi? Scriveteci su scienzemotorieitalia@gmail.com, proponeteci un paio di date.

  • Dal 1°Luglio il Personal Training sarà competenza esclusiva del Chinesiologo

    Dal ° Luglio 2023 𝙇'𝙖𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙋𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖𝙡 𝙏𝙧𝙖𝙞𝙣𝙞𝙣𝙜 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙨𝙖𝙡𝙪𝙩𝙚 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙗𝙚𝙣𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙚̀ 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙚𝙩𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙚𝙨𝙘𝙡𝙪𝙨𝙞𝙫𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙝𝙞𝙣𝙚𝙨𝙞𝙤𝙡𝙤𝙜𝙤 L'attività Sportiva e di Promozione Sportiva (tutto ciò che prevede assidua partecipazione a competizioni sportive professionistiche ed amatoriali), sarà condivisa con i Tecnici di Specifica Disciplina che avranno conseguito opportuno brevetto presso le FSN, DSA, EPS.. 𝘼𝙏𝙏𝙀𝙉𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀 I tecnici che conseguono brevetto di specifica disciplina hanno l'obbligo di annuale aggiornamento presso il proprio ente di riferimento (FSN, DSA, EPS), pena l'interdizione dalle attività di tecnico/allenatore. 𝘼𝙩𝙩𝙚𝙣𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙪𝙣𝙦𝙪𝙚 𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙚 𝙡𝙚 𝙨𝙞𝙜𝙡𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙛𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙨𝙤𝙡𝙙𝙞 𝙧𝙞𝙡𝙖𝙨𝙘𝙞𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙥𝙚𝙯𝙯𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙖𝙧𝙩𝙖.. 𝙛𝙤𝙧𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙨𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤𝙡𝙡𝙞 𝙄𝙡 𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙢𝙖 𝙝𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙛𝙖𝙡𝙡𝙚, 𝙡𝙚 𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙩𝙧𝙤𝙫𝙖𝙩𝙚, 𝙚 𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙖𝙡 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙤𝙛𝙛𝙧𝙞𝙧𝙚 𝙖𝙡 𝙋𝙖𝙚𝙨𝙚 𝙪𝙣 𝙨𝙚𝙧𝙫𝙞𝙯𝙞𝙤 𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧𝙚, 𝙨𝙩𝙖𝙣𝙙𝙖𝙧𝙙 𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧𝙞, 𝙜𝙖𝙧𝙖𝙣𝙩𝙞𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙋𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙌𝙪𝙖𝙡𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙖𝙙𝙚𝙜𝙪𝙖𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙩𝙞 𝙍𝙞𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙞𝙪𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡'𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙊𝙧𝙙𝙞𝙣𝙚 𝙋𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 Una riqualifica che passa anche dall'offerta formativa delle Università Italiane Siamo 𝘾𝙝𝙞𝙣𝙚𝙨𝙞𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞 𝙖𝙞 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝘿𝙇 5 𝙤𝙩𝙩𝙤𝙗𝙧𝙚 2022, 𝙣.163

  • Il Riconoscimento Chinesiologo LM67 nuova professione sanitaria arriva in Conf. Stato-Regioni

    Continuano a ritmi serrati i lavori per il Riconoscimento del Chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate LM-67 come nuova professione sanitaria. La pratica arriva in Conferenza Stato - Regioni Mercoledì 11 Gennaio u.s. una delegazione del CISM composta dal Dott. Adamo Ripani, il Dott. Marco Nulli in qualità di rappresentanti del nucleo operativo LM-67 Professione Sanitaria, ed il Prof. Andrea Garulli in qualità di rappresentante Regionale del CISM ha incontrato presso la sede della regione Emilia Romagna, l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini. L'assessore Donini, in qualità di coordinatore della commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni, è stato delegato dal Presidente Massimiliano Fedriga, ad ascoltare e recepire le istanze del CISM in merio all’ Iter in corso presso il Ministero della salute, per il riconoscimento del Chinesiologo delle attività Motorie Preventive ed adattate, come nuova professione sanitaria, cosi come previsto dalla legge 3/2018 art.6 meglio conosciuta come “Decreto Lorenzin”. L’Assessore ha ascoltato con estremo interesse l’esposizione dei nostri delegati, convenendo più volte sul fatto che lo stato attuale delle vicende della LM-67, ha dei nodi che solamente la volontà politica può sciogliere, ma che vada assolutamente regolamentata per porre fine ai noti paradossi che questa situazione continua a generare. L’incontro si è concluso con le foto di rito e con l'impegno dell’assessore di portare la questione all'ordine del giorno della prossima, imminente sessione della commissione Sanità, per potere poi procedere ad approvazione definitiva in Conferenza Stato-Regioni. Grazie alla delegazione CISM per l'impegno profuso, ed all'Assessore Donini per l'estrema competenza e determinazione con cui ha dato seguito alle operazioni che possano favorire il buon esito dell'iter in corso. Grazie infine a tutti voi, per il costante, determinato sostegno per la realizzazione di una delle più grandi rivoluzioni della Sanità del Paese.

  • Il Piemonte è pronto ad accogliere le Palestre della Salute

    Lunedì 9 Gennaio 2023 a Torino, una delegazione del CISM Piemonte è stata ospite di Daniele Valle, Vicepresidente del Consiglio Regionale, per un approfondito confronto in materia di Palestre della Salute. L' incontro ha consentito di fornire elementi concreti per una rapida ed efficace attuazione del progetto, per la cura delle patologie croniche sotto la supervisione di Chinesiologi Specialisti con apposite competenze. Di che cosa si tratta? Le “palestre della salute” sono luoghi o strutture di natura non sanitaria, definite dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 (“Attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”) deputate all’attività fisica adattata (AFA ovvero programmi di esercizi fisici definiti mediante l’integrazione professionale e organizzata tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti e destinati a persone con patologie croniche) e all’esercizio fisico strutturato (EFS ovvero programmi di attività fisica pianificata e ripetitiva definiti attraverso l’integrazione professionale e organizzata da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti e destinati a persone con patologie o fattori di rischio per la salute), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze. L’AFA è destinata a gruppi di persone adulte o anziane, ed è finalizzata a migliorare il livello di attività fisica, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti. Per EFS si intendono invece esercizi fisici impostati in programmi che ne definiscono modalità, intensità, frequenza e durata e che vengono effettuati in maniera individuale, sulla base della specifica condizione patologica, al fine di migliorare la forma fisica e lo stato di salute. Per l’esercizio dell’attività professionale di chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate è necessario il possesso della laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (classe LM-67). I lavori continuano a ritmi serrati Grazie alle colleghe Barbara Petrilli, Roberta Benedetta Casti ed al Team CISM Piemonte per non aver mai mollato, ed aver portato a casa questo importante risultato Aderisci al team CISM Piemonte, segui i lavori in corso

  • Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo in Salute

    Da tutti i Chinesiologi e i Docenti di Educazione Fisica Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo in Salute Che anno straordinario è stato, un 2022 ricco di incontri, di traguardi già raggiunti, pieno di obiettivi ancora da raggiungere, con tanti nuovi compagni di viaggio, ed una sola grande consapevolezza.. che insieme le cose non sono più così impossibili, non più così difficili, e che il sano impegno alla fine, paga sempre. Auguri colleghi :) Il Presidente Daniele Iacò

  • Regione Basilicata - Le Palestre della Salute come strumento terapeutico

    Luoghi pubblici e privati per lo svolgimento di esercizio fisico strutturato e adattato. Sulla legge che le istituisce, proposta dalla consigliera Sileo, giudizio positivo di operatori, professionisti e cittadini “Il 26 luglio scorso, la Basilicata inaugura una importante svolta per la sanità regionale approvando l'introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia delle patologie croniche non trasmissibili, servizio erogato dal chinesiologo, inquadrato ai sensi del D.Lgs 5 ottobre 2022, n°163, quale professionista di riferimento per l’erogazione di programmi di esercizio fisico strutturato ed adattato, su indicazione medica. Nel corso dell’ultimo anno il Comitato, più volte, ha sollecitato la Regione Basilicata all’inserimento nell’ambito del Piano regionale della Prevenzione 2021-2025 delle Palestre della Salute, un progetto ormai strutturato in molte regioni Italiane, che prevede la creazione di una rete di professionisti e palestre certificate”. Così il Presidente del Comitato Italiano Scienze Motorie (CISM) Daniele Iacò da noi intervistato che esprime apprezzamento per la determinazione della consigliera regionale Dina Sileo e del professor Giuseppe Scelsi, delegato Regionale CISM Basilicata, oggi impegnati nella predisposizione del Tavolo tecnico incaricato della realizzazione, del coordinamento e della gestione della rete territoriale. “Un servizio motorio regionale efficiente a disposizione della comunità che ha il merito, tra l’altro, - ha sottolineato Iacò - di valorizzare la figura di professionisti laureati in Scienze Motorie e Diplomati ISEF nella rete lucana per la promozione dell’attività fisica nella descrizione degli interventi che verranno realizzati per promuovere uno stile di vita attivo”. “Il Comitato Italiano Scienze Motorie (CISM) - ha precisato il Presidente nazionale del Comitato Scienze Motorie - ha tra i suoi obiettivi prioritari l’inserimento delle Scienze Motorie nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale, con particolare riferimento al Dottore Magistrale LM-67 e l’individuazione delle competenze dello Specialista LM-67 nell’ambito del sistema sanitario nazionale, secondo l’ambito di impiego previsto dal percorso di laurea, con finalità di ‘Prevenzione secondaria, terziaria, recupero della salute e della migliore efficienza fisica attraverso l’attività motoria, nelle fasce di età evolutiva, adulta e anziana’”. Sileo: “Le istituzioni vicine al benessere psicofisico dei cittadini” Quello del Regolamento che indichi i requisiti e le modalità di accreditamento al sistema regionale per dare finalmente vita a una vera e propria rete del benessere psico-fisico per la consigliera Dina Sileo (Gm) è una vera priorità. “Ho rappresentato personalmente all’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Francesco Fanelli - ci ha detto -, la richiesta di costituire un tavolo tecnico, al quale partecipino tutte le professionalità coinvolte dall’intervento legislativo, per stilare il Regolamento ed approvarlo ad inizio anno”. “Le istituzioni - ha sottolineato Sileo - devono essere molto vicine al benessere psicofisico dei nostri cittadini e quindi l'istituzione delle Palestre della Salute sono fondamentali, affinché si possa modificare il piano di prevenzione sanitaria in presenza di determinate patologie e inserire il benessere fisico giornaliero tra le priorità della popolazione”. Soffermandosi a parlare con noi la Sileo ha richiamato l’attenzione sul modo di intendere l’attività fisica da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: ‘qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo’. Ovviamente in questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, ecc., che fanno parte dell'attività motoria spontanea. “È bene ricordare sempre – ha evidenziato Sileo - che la sedentarietà, associata ad abitudini alimentari non corrette, è un problema di sanità pubblica che, complice la pandemia, si è acuito negli ultimi anni, aumentando il rischio di patologie correlate. E, proprio per questo, l’OMS considera l’attività fisica fattore trainante per il benessere e la salute delle popolazioni poiché contribuisce a migliorare la qualità della vita, incidendo positivamente sui rapporti sociali e sul benessere psichico. Obiettivo ben delineato dalla strategia dell’OMS e dalle ‘Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione’, da raggiungere entro il 2025. E poi, ancora, l’Accordo Stato-Regioni, adottato il 3 novembre del 2021, recante le ‘Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie’. Il documento approfondisce il tema dell’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili quale strumento terapeutico necessario per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire una migliore qualità della vita. E, aspetto di non poco conto, la promozione dell’attività fisica rientra tra le prestazioni esigibili, ai sensi del DPCM del 12 gennaio 2017 che ha aggiornato i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”. Nel quadro appena delineato – sottolinea la consigliera regionale - assumono una rilevanza strategica le Palestre della Salute, strutture che, oltre a ospitare le normali attività di palestra, possiedono precisi requisiti che le rendono idonee ad accogliere cittadini con malattie croniche non trasmissibili, o cittadini a rischio malattia per lo svolgimento di attività fisica adattata (AFA) ed esercizio fisico adattato (EFA). E quando parliamo di esercizio fisico strutturato intendiamo l’attività fisica pianificata ed eseguita regolarmente, invece l’esercizio fisico adattato deve essere indicato da un medico e viene generalmente consigliato a persone affette da patologie croniche come le cardiopatie, il diabete, la sindrome metabolica, la BPCO, l’asma, ecc. Vi sono state Regioni virtuose che hanno visto lontano come il Veneto che, con l’art. 21 della L.R. 8/2015 e successive modifiche, ha inteso istituire le Palestre della Salute. A seguire sono intervenute per sviluppare tale modello di promozione dell’attività fisica, intesa come espressione della relazione tra l’essere umano e l’ambiente in cui vive nella sua quotidianità, l’Emilia Romagna e l’Umbria. In Veneto sono presenti 39 Palestre della Salute e attraverso il programma ‘Prescrizione dell’esercizio fisico’ la Regione sta sensibilizzando i medici del sistema sanitario regionale a prescrivere esercizio fisico al cittadino con cronicità, in modo tale che questi possa affiancare alla terapia medica l’esercizio fisico. Partendo dalle esperienze maturate dalle altre Regioni e dopo un lungo percorso di confronto con il Comitato Italiano Scienze Motorie e le Federazioni dei fisioterapisti per calibrare la norma sulle esigenze del nostro territorio, anche la Basilicata si è dotata di una legge che istituisce le Palestre della Salute. La Regione, dunque, riconosce il valore sociale, formativo ed educativo dell’attività motoria e sportiva e promuove l’esercizio fisico, strutturato e adattato, quale strumento di prevenzione e terapia per persone affette da patologie croniche non trasmissibili e stabilizzate. Alle Palestre della Salute tocca accreditarsi nel sistema regionale e, ovviamente, possedere determinati requisiti stabiliti dalla Regione. Le attività svolte nell’ambito delle suddette palestre sono di natura non sanitaria e la loro somministrazione avviene su indicazione medica ed esclusivamente da parte di operatori in possesso dei titoli di studio idonei: laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività sportive o in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate o in Management dello sport ovvero, in via subordinata, del diploma ISEF o di laurea triennale in Scienze motorie e sportive ovvero del corso di studio in Scienze motorie e sportive”. “Che l’attività fisica faccia bene alla salute e anche alle casse della sanità pubblica è un dato ormai acclarato. In soggetti affetti da determinate patologie - precisa Sileo - l’esercizio può diventare parte integrante di una terapia per la guarigione o perlomeno per il recupero delle migliori condizioni di benessere psico-fisico. È questo il principio ispiratore della legge sulle Palestre della Salute. Una legge che intende esaltare il concetto di salute, con un approccio che valorizzi l’azione sinergica della comunità tutta e, quindi, di legislatori, operatori e professionisti”. Nelle Palestre della salute istruttori qualificati La legge sulle Palestre della Salute di cui si è dotata la Regione Basilicata prevede che i programmi di esercizio fisico strutturato e adattato siano somministrati esclusivamente da operatori sportivi in possesso dei titoli di studio di cui alle “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere”, redatte ai sensi del Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n. 87 e dal chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate, figura introdotta dall’articolo 41 del Decreto Legge 28 febbraio 2021, n. 36. Di questa scelta ne abbiamo parlato con Giuseppe Scelsi, coordinatore regionale del Comitato Italiano Scienze Motorie della Basilicata, il quale ci ha spiegato che “Fissare degli standard di elevato livello professionale e formativo rappresenta un primo tassello di garanzia verso l’utente. Il settore del Fitness in Italia è caratterizzato, spesso, da una giungla normativa piena di falle in cui spesso si inseriscono situazioni borderline. Nel rispondere all’alto livello di prestazione richiesto, il legislatore ha previsto per gli operatori delle Palestre della Salute l’obbligo di Laurea Specifica in Scienze Motorie preventive e adattate oltre a standard formativi elevatissimi che sono fonte di garanzia per l’utente. L’obiettivo di tali centri sarà il miglioramento dello stato di salute psico-fisico trasformandosi in veri e propri centri di benessere e di sviluppo del wellness territoriale”. Con Scelsi abbiamo parlato dei potenziali benefici dell’esercizio fisico. Attività che, sicuramente, apporta benefici in termini terapeutici ampiamente documentati, ma rappresenta anche un’occasione di socializzazione e motivazione che contribuisco in maniera decisiva al recupero del benessere psico-fisico allontanando il disagio psicologico e le sindromi depressive. “Le relazioni e le interazioni sociali - conferma il Coordinatore regionale del comitato italiano scienze motorie della Basilicata - sono alla base del mantenimento delle funzioni esecutive e delle abilità di vita dell'individuo. Attraverso l’esercizio fisico si vanno a stimolare queste funzioni legandole agli aspetti emotivi dell’individuo, la letteratura scientifica è ormai piena di studi e ricerche che attestano la validità dell’attività fisica e dell’esercizio fisico nel mantenimento e nel rinforzo delle funzioni cognitive, relazionali e comportamentali”. L’esercizio fisico fa bene anche alla mente Abbiamo inteso approfondire questo aspetto della potenza emotiva e cognitiva dell’attività fisica con Nicola Castelluccio, psicologo, psicosomatologo e osteopata. “Il movimento - ci ha riferito - è la medicina che cambia lo stato fisico, emotivo e mentale di ogni persona”. Nell’esprimere apprezzamento per la legge di cui si è dotata la Regione Basilicata che - ha detto - “riconosce il valore sociale, formativo ed educativo dell’attività motoria e sportiva e istituisce le Palestre della Salute, un punto importante per il mantenimento e il miglioramento delle condizioni di vita e di salute della nostra anziana popolazione regionale”, Castelluccio si è soffermato sui numerosi benefici psicologici dell’attività fisica. “Siamo stati abituati a pensare che la mente e il corpo agiscano separatamente ma non è così. Il corpo e la mente si modellano a vicenda, lavorano insieme, apportando effetti benefici alla nostra salute. Il loro corretto funzionamento è straordinariamente importante per la nostra salute. Studi scientifici sottolineano che, indipendentemente dall’età o dalle condizioni fisiche, l’attività fisica offre effetti benefici per quanto riguarda le capacità di apprendimento e il benessere emotivo. Molti problemi di natura emotiva possono essere gestiti e, a volte, risolti con lo sport e l’attività fisica. In particolare, l’attività fisica aumenta l’autostima, semplicemente perché le attività per prendersi cura del corpo e per ampliare i limiti della resistenza fisica aumentano la percezione positiva che una persona ha di sé; attiva la chimica della felicità, infatti la produzione di endorfine, ovvero le sostanze chimiche che agiscono da neurotrasmettitori hanno la funzione di ridurre il dolore fisico, quasi come i farmaci, e di generare una sensazione di felicità; riduce lo stress e l’ansia. L’attività fisica è ottima per diminuire la tensione muscolare, il che incide significativamente sui livelli di stress. Da una parte, aiuta a distrarre, quindi riduce gli stati d’allerta e l’ansia, dall’altra, il carattere ricreativo dell’attività fisica permette di scaricare le tensioni emotive; protegge contro il deterioramento cognitivo, lo sport e l’attività fisica non influenzano positivamente solo lo stato d’animo, ma anche le nostre abilità cognitive. Se facciamo esercizio regolarmente, aumentano varie sostanze chimiche nel cervello che evitano la degenerazione di alcuni neuroni dell’ippocampo. Praticamente, l’attività fisica contribuisce a garantire il corretto funzionamento del cervello nonostante il passare degli anni. Le persone con uno stile di vita sedentario sono più vulnerabili a malattie quali l’Alzheimer in età avanzata. E non solo, l’attività fisica, tra le altre cose, facilita il controllo delle dipendenze. L’esercizio fisico rilascia endorfine che producono uno stato di benessere, un miglioramento della funzionalità delle cellule del nostro cervello. Nel tempo, questo produce un abbassamento delle possibilità di sviluppare malattie neurodegenerative, legate all’avanzamento dell’età. Ci sono vari fattori che contribuiscono al nostro benessere mentale, ma l’esercizio fisico è fra gli elementi che più influenzano la salute psicologica. Facciamo sempre quello che funziona meglio per noi, che siano 30 minuti di attività fisica al giorno o 5 minuti ogni ora, ma fatti e seguiti bene, da professionisti certificati”. La testimonianza di un paziente Ovviamente l’attività fisica non ha la sola importante funzione di prevenzione primaria, numerosi i benefici attestati anche sulle persone che già presentano comorbidità. Esercizi motori individualizzati, suggeriti dal medico che ha il compito di individuare in maniera oculata il tipo e la dose di attività più indicata proprio come se si trattasse di un farmaco e svolti con il supporto di professionisti del settore, potrebbero rappresentare per questi pazienti un valido supporto in grado di migliorare la prognosi ed avere un impatto benefico sulla qualità della vita, come ci conferma il signor Giovanni Santoro di Potenza, portatore di sclerosi multipla. “L’attività di ginnastica posturale praticata con un operatore laureato in Scienze Motorie e fatta in modo altamente professionale comporta, sicuramente, notevoli benefici. Ho invitato a seguire le lezioni anche ad una mia conoscente con artrite reumatoide che soffriva di problemi alla colonna vertebrale (faceva molta fisioterapia senza benefici). Dopo alcune sedute di esercizio fisico di ginnastica adattata già alla quarta lezione la persona ha avvertito grandi benefici. Oggi alla ottava/nona lezione si sente molto rinfrancata al punto che non fa più fisioterapia ma solo ginnastica”. Attività fisica, la pillola che contiene altre pillole benefiche Every move counts, Ogni movimento conta. È lo slogan che ha accompagnato le WHO guidelines on physical activity and sedentary behaviour, pubblicate dall’OMS nel 2020. Linee guida che si basano su un concetto fondamentale, quello di limitare la quantità di tempo trascorso in comportamenti sedentari a favore di uno stile di vita fisicamente più attivo. Una verità assoluta che già nel 460 a.C. Ippocrate, il padre della medicina, andava professando: “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento e di esercizio fisico né in eccesso, né in difetto, avremmo trovato la strada per la salute”. Attività fisica seguita da professionisti che, per i pazienti affetti da patologie croniche non trasmissibili, rappresenta una possibilità reale di recupero della funzionalità e di contenimento della degenerazione dell’organismo come sottolineano il coordinatore regionale del Comitato Italiano Scienze Motorie della Basilicata, Giuseppe Scelsi, e il presidente dell’Ordine dei medici, Rocco Paternò, nel video che qui vi proponiamo Realizzato da: Nicoletta Altomonte Loredana Costanza Rosaria Nella

  • PER FARCI PASSARE IL MAL DI SCHIENA NON DOBBIAMO CURARLO ➡️ LO DICE LA SCIENZA

    Avere un forte mal di schiena, spesso per giorni, è sicuramente una condizione che può dare frustrazione e, talvolta, spaventare o preoccupare. Ciò che succede in questi casi è una visita dal medico generico ed il successivo ricorso a RM, RX, ecc. Per quanto le tecniche di imaging diagnostico [TID] siano fondamentali nel caso di problematiche rilevanti, la quasi totalità delle volte sono assolutamente da evitare ‼️ Sempre più letteratura scientifica mostra come il ricorso alle TID sia controproducente nella maggior parte dei casi, portando ad un peggioramento della condizione sia fisica che mentale Si nota infatti come La maggior parte dei mal di schiena non hanno cause serie o preoccupanti. I dolori alla schiena tendono a recedere spontaneamente in poche settimane [facendo percepire inutili terapie come un qualcosa di funzionale, quando il dolore sarebbe sparito da solo nello stesso lasso di tempo]. ❌️ La maggior parte delle volte non è possibile associare i risultati di una RM con il dolore che si prova ➡️ la stessa condizione può risultare dolorosa come totalmente asintomatica. Il problema non va quindi ricercato nelle TID. ❌️ Sapere di avere determinate problematiche abbassa incredibilmente le attività quotidiane per paura che fare movimento possa aggravare la situazione [vedi chinesiofobia] portando ad avere un peggioramento della condizione fisica ed un conseguente aumento del dolore ➡️ questo ciclo infinito è uno dei motivi per i quali i dolori tendono a cronicizzare. ⚠️ Molto spesso portano a cure ed interventi non necessari. In casi di mal di schiena è importante rivolgersi ad un professionista del settore, in grado di strutturare un piano di intervento sicuro ed efficace. Sarà sua premura consigliare un'eventuale visita medica/fisioterapica/osteopatica/ecc. a seconda di chi avete consultato. ‼️ La cosa importante da sottolineare è che il modo più importante per non avere dolori alla schiena è quello di prevenirlo, e questo può essere fatto in un solo modo: con del movimento costante ed uno stile di vita attivo Fonte: Imaging versus no imaging for low back pain: a systematic review, measuring costs, healthcare utilization and absence from work - Eur Spine J. 2019 May. Articolo a cura del Dott. Fabrizio Monticone

  • In Piemonte nascono le 'Palestre della Salute' per curare le patologie croniche

    In Piemonte nascono le 'Palestre della Salute' per curare le patologie croniche Sotto la supervisione di professionisti con apposite competenze Dopo anni di intenso lavoro e di grande impegno, con l’approvazione della legge proposta dal Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele VALLE il Piemonte istituisce le 'palestre della salute'. «Con questa legge anche il Piemonte si dota di strutture capaci di garantire qualità del servizio e sostenere politiche di prevenzione e benessere, nonché di riconoscere il valore della laurea in scienze motorie, offrendo così un nuovo importante sbocco lavorativo a chi ha intrapreso questo percorso» commenta il Vicepresidente Daniele VALLE, ringraziando la maggioranza per la condivisione e il sostegno. “Le Palestre della salute saranno un punto di riferimento importante per i cittadini piemontesi e dimostrano l'attenzione della Regione verso l'invecchiamento attivo": è quanto ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone dopo l’approvazione della legge di istituzione durante la seduta congiunta in sede legislativa della Quarta e della Sesta commissione del Consiglio regionale. Di che cosa si tratta? Le “palestre della salute” sono luoghi o strutture di natura non sanitaria, definite dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 (“Attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”) deputate all’attività fisica adattata (AFA ovvero programmi di esercizi fisici definiti mediante l’integrazione professionale e organizzata tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti e destinati a persone con patologie croniche) e all’esercizio fisico strutturato (EFS ovvero programmi di attività fisica pianificata e ripetitiva definiti attraverso l’integrazione professionale e organizzata da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti e destinati a persone con patologie o fattori di rischio per la salute), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze. La legge, in parallelo con la norma nazionale, apre anche al riconoscimento di percorsi all’aria aperta dove svolgere queste attività, puntando sulla naturale vocazione piemontese per l’outdoor. L’AFA è destinata a gruppi di persone adulte o anziane, ed è finalizzata a migliorare il livello di attività fisica, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti. Per EFS si intendono invece esercizi fisici impostati in programmi che ne definiscono modalità, intensità, frequenza e durata e che vengono effettuati in maniera individuale, sulla base della specifica condizione patologica, al fine di migliorare la forma fisica e lo stato di salute. Per l’esercizio dell’attività professionale di chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate è necessario il possesso della laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (classe LM-67). Nelle prossime settimane la Giunta Regionale, che ha condiviso il testo e il percorso, emanerà i criteri per il riconoscimento di palestre e percorsi. I piemontesi potranno quindi svolgere esercizio fisico strutturato (EFS) e attività fisica adattata (AFA) in strutture non sanitarie dedicate e riconosciute dalla Regione, sotto la supervisione di professionisti con apposite competenze: lo prevede la legge che istituisce i Percorsi e le Palestre della salute, mettendo a disposizione questo importante servizio. Le attività si potranno svolgere anche all’aria aperta, attraverso specifici percorsi e sempre sotto il controllo di personale qualificato. L’attività fisica adattata è rivolta a persone adulte o anziane ed è finalizzata a migliorare il livello di attività fisica, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti, mentre per EFS si intendono esercizi fisici eseguiti su diretta prescrizione medica, impostati in programmi definiti che vengono effettuati in maniera individuale, tenendo conto della specifica condizione patologica. Grazie alle colleghe Barbara Petrilli, Roberta Benedetta Casti ed al Team CISM Piemonte per non aver mai mollato, ed aver portato a casa questo importante risultato Aderisci al team CISM Piemonte, segui i lavori in corso

  • Formazione continua LM-67 Esercizio Fisico applicato al Carcinoma Mammario

    Opportunità di formazione continua riservata ai Chinesiologi LM -67 L'Università degli Studi G. d'Annunzio organizza il Corso di Perfezionamento "PRINCIPI DI ATTIVITÀ FISICA E DI PROGRAMMAZIONE DELL’ESERCIZIO FISICO PER LE DONNE TRATTATE PER TUMORE MAMMARIO" CLICCA SUL LINK PER ACCESSO AL BANDO ED AL PROGRAMMA DEL CORSO Il Corso di Perfezionamento, riservato ai laureati LM67 e 76/S, ha lo scopo di fornire i requisiti teorico/pratici per l’approccio al counseling sullo stile di vita motorio ed alla programmazione motoria di donne trattate per tumore mammario, nonché per poter lavorare in continuità e coordinazione con le figure sanitarie deputate alla cura della donna, nella sua fase di follow-up. In aggiunta, durante le ore di lezione, verranno approfondite, dal punto di vista teorico/pratico, le conoscenze inerenti all'importanza della pratica del Nordic Walking e della ginnastica dei meridiani miofasciali, per le donne trattate per tumore mammario, nonché alla programmazione dell'esercizio fisico aerobico e di forza. I docenti del corso hanno esperienza in ambito di terapie integrate in oncologia, e di attività fisica e di esercizio fisico per la donna trattata per tumore mammario e provengono, oltre che dall'Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara, dall'EUSOMA BREAST CENTER e dall'Ambulatorio di Medicina Integrata della ASL02 di Lanciano-Vasto-Chieti e dal Center for Integrative Oncology della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma. CHIUSURA ISCRIZIONI 09/01/2023 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DEL CORSO Segreteria del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento Recapiti: telefono 0871-3553213; PER INFO: andrea.diblasio@unich.it Il corso verrà svolto presso la sede del Corso di laurea LM67, in viale Abruzzo, 322 e presso il campus universitario, via dei Vestini, 31, a Chieti Scalo. Scarica la Brochure

  • IL FUTURO DEL CHINESIOLOGO - SAVE THE DATE

    A che punto sono le riforme sull’educazione fisica? Il laureato in Scienze Motorie diventerà una figura sanitaria? Ci sarà mai una vera e propria riforma accademica? Anche se la strada davanti a noi sembra lunga, la stiamo percorrendo assieme, passo dopo passo. Grazie al vostro contributo abbiamo posto le basi per un cambiamento radicale del nostro settore. Mercoledì 21 dicembre 2022 Ore 21.30 CLICCA SUL LINK PER ACCEDERE ALLA RIUNIONE Avremo modo di illustrarvi nel dettaglio cosa stiamo facendo, e per accogliere ogni vostra richiesta. Sarà l’occasione giusta per poter ringraziare tutti, per il prezioso contributo, e per aprire le porte a chiunque voglia aiutarci ad accelerare il passo lungo il percorso di un cambiamento sempre più necessario. DILLO A TUTTI

  • I Piegamenti sulle Braccia - chiamali come vuoi, ma impara a farli bene

    I Piegamenti sulle braccia, per quanto banale possa sembrare, è uno dei tanti temi di cui tutti parlano, spesso in assenza di solide basi tecnico - scientifiche. Come servizio ai nostri lettori, il CISM fornisce l'accesso a contenuti utili ad una migliore conoscenza e comprensione del Movimento Umano Applicato. Nessun contenuto di questo sito, indipendentemente dalla data, deve mai essere utilizzato come sostituto della consulenza diretta del proprio Chinesiologo o di altro Chinesiologo qualificato. "La mattina del mio cinquantesimo compleanno a maggio ho fatto qualcosa che non provavo da molto tempo. Mi sono messo a terra e ho fatto 50 piegamenti, uno per ogni anno. Ho dovuto suddividerli in set e gli ultimi erano traballanti, ma li ho fatti". Ed è stato fantastico. Sapevi che i piegamenti sulle braccia, potrebbero prevenire il rischio di problemi cardiovascolari? In uno studio sui vigili del fuoco di sesso maschile pubblicato nel numero di febbraio 2019 di JAMA Network Open, gli uomini che riuscivano a completare almeno 40 piegamenti in 30 secondi avevano un rischio significativamente inferiore di infarto, insufficienza cardiaca o altri problemi cardiovascolari nei successivi 10 anni rispetto agli uomini che sono stati in grado di completarne meno di 10. L'esercizio perfetto I piegamenti sulle braccia impegnano il tuo corpo dalla testa ai piedi. Funzionano su più gruppi muscolari contemporaneamente: braccia, petto, addome (nucleo), fianchi e gambe. Anche i piegamenti possono essere modificati secondo necessità. "Regolando la velocità con cui esegui un piegamento, l'angolazione del tuo corpo e persino il posizionamento delle mani, puoi aggiungere più o meno intensità o concentrarti su muscoli specifici" Uno studio pubblicato nel numero di febbraio 2016 del Journal of Physical Therapy Science ha rilevato che l'attività dei muscoli del torace era maggiore quando i piegamenti venivano eseguiti con le mani posizionate a metà verso l'interno rispetto alla loro posizione normale. Le mani rivolte verso l'esterno impegnano maggiormente i tricipiti. La forma perfetta Per massimizzare ciò che i piegamenti possono offrire, dovresti eseguirli correttamente: Iniziare in una posizione di tavola completa con le braccia distese, i palmi piatti e appena sotto il livello delle spalle, i piedi uniti o distanti circa 12 pollici, ed appoggiarsi sulle punte dei piedi. Tenere la schiena dritta (bacino in leggera retroversione e contrazione dei glutei e del corsetto addominale) e il peso distribuito uniformemente. Sguardo in basso e corpo abbassato finché i gomiti non sono a 90 gradi (o vai a terra per riposare, se necessario), quindi spingi indietro per completare una ripetizione. Prova a impiegare due secondi per scendere e un secondo per salire. Se questo è troppo impegnativo, eseguire da una posizione con ginocchia piegate. E' possibile anche eseguire piegamenti inclinati, dove le mani possono essere poste su un bancone o un muro e ci si piega in avanti con un angolo di 45 gradi. " Con un normale piegamento, è possibile sollevare dal 50% al 75% circa del proprio peso corporeo. (La percentuale effettiva varia a seconda della forma e del peso del corpo della persona.) Modifiche come l'esecuzione a ginocchia piegate ed i piegamenti su un piano inclinato utilizzano dal 36% al 45% circa del peso corporeo. Stabilisci una solida base di partenza Per trovare il punto di partenza, eseguire il maggior numero di piegamenti possibili mantenendo una buona posizione e qualità del movimento. Potrebbero essere 10, cinque o anche due. Concentrarsi sul raggiungimento di questo numero all'inizio con un giorno di riposo tra le sessioni. Man mano che la forza migliora, aggiungere più ripetizioni o progredire con la posizione di piegamenti in atteggiamento lungo (se la posizione di partenza era sulle ginocchia o con inclinazione al muro) o accumulare fino ad eseguire due o tre serie. Poiché forniscono un feedback immediato, i piegamenti possono essere un grande motivatore. Le sfide di piegamenti sono alla moda. E' possibile svolgere un certo numero di piegamenti in una settimana o in 30 giorni ? E' possibile eseguire da 15 a 20 piegamenti senza sosta? "Le sfide sono un modo divertente per stabilire mini obiettivi a breve termine, di cui molti uomini hanno bisogno per rimanere concentrati". Crea la tua sfida di piegamenti e vedi se riesci a raggiungerla. Inizia in piccolo e una volta raggiunto, sposta l'asticella sempre più in alto. Articolo a cura di Harvard Health Publishing Scarica le Linee Guida

  • News Educazione Fisica #workinprogress

    RIUNIONE IN REMOTO MIUR-CISM: il resoconto Riunione interessante ieri pomeriggio al MIUR Ufficio V Politiche sportive scolastiche della Direzione Generale per lo studente, l'inclusione e l'orientamento scolastico (referenti del Dipartimento il dott. Giacomo Molitierno e la dott.ssa Giulia Salvatori). Abbiamo presentato le nostre idee, considerazioni e riflessioni, e si è presentata la necessità di svolgere un intervento interdipartimentale, coinvolgendo gli interventi numerose competenze interne alle strutture Ministeriali, dal Concorso "Educazione Motoria nella Scuola Primaria", la formazione dei docenti, l'edilizia Scolastica, l'aggiornamento delle linee d'indirizzo sulla programmazione alla scuola primaria. Comunque, come CISM, abbiamo sottolineato che: In tutto il mondo si chiama Educazione Fisica e non Educazione Motoria; In Italia si è partiti dalla quinta classe (e non dalla prima come in Quest'anno molti supplenti non sono all'altezza (poca conoscenza Bisogna "preparare" (fare Formazione) chi andrà a insegnare nelle Le palestre (molte inadatte) e le attrezzature non sono all'altezza; Sport e Salute non si deve interessare dell'Educazione Fisica I Centri Sportivi Studenteschi debbano essere affidati a L'Educazione Fisica non è ancora percepita come materia fondamentale dalle Maestre; Chi insegna da anni nella Scuola Primaria Educazione Fisica Non sarebbe ora di introdurre nella scuola "il Passaporto E ancora: Perchè a chi ha "fatto" per anni i progetti CONI-MIUR non è stato Perchè i diplomati ISEF non possono partecipare al Concorso. E per concludere, alla domanda "Quando uscirà il Concorso?" "Chi elaborerà le domande?" la risposta è stata "Non è di nostra competenza". Constatando la struttura organizzativa che vede ogni Dipartimento lavorare a comportamenti stagni, ci siamo attivati per creare opportune sinergie tra le strutture competenti. Giovedì il Presidente Daniele Iacò si recherà a Roma per un colloquio, vi faremo sapere. Prof. Daniele Iacò, Maurizio Mondoni, Caterina Ferraù, Maria Cristina Salvetti

  • NEWS EDUCAZIONE MOTORIA

    Domani avremo un importante incontro presso il Ministero dell'Istruzione Avremo l'occasione di approfondire con le istituzioni una serie di tematiche di interesse dei Docenti di Educazione Fisica/Motoria ed aspiranti tali Cosa c'è che non va? COMPILA IL MODULO Non rimandare, prendi parte alla rete di Educazione Fisica/Motoria ADERISCI AL GRUPPO DI SUPPORTO ED AGGIORNAMENTO

  • Il Perfezionismo nello Sport

    Cosa ci vuole per raggiungere un livello così alto di performance? Certo, ci sono molti fattori che possono portare a prestazioni sportive di successo, ma uno in particolare che ha un interessante impatto multiforme è quello del perfezionismo. Il perfezionismo è il rifiuto di qualsiasi standard che non sia perfetto; è diverso dal cercare semplicemente di dare il meglio di sé.[2] Può essere presente in qualsiasi aspetto della tua vita, che si tratti di raggiungere voti scolastici perfetti, lavoro, prestazioni sportive o persino relazioni. Sebbene sia generalmente visto come un attributo desiderabile, ha aspetti sia positivi che negativi. Da un lato, può essere visto come una caratteristica positiva che motiva un individuo a lottare per il successo. Tuttavia, può anche portare a una preoccupazione per gli errori e allo sviluppo di comportamenti controproducenti, che di fatto rendono più difficile il raggiungimento degli obiettivi.[2] Guardando specificamente al mondo dello sport, il perfezionismo può svolgere un ruolo dicotomico nelle prestazioni sportive degli atleti. Sebbene la ricerca della perfezione sia considerata vantaggiosa per le prestazioni sportive, aspetti di questo tratto possono ostacolarla allo stesso tempo. In un'indagine sulle caratteristiche psicologiche dei campioni olimpici, il perfezionismo è stato identificato come un fattore importante per competere ai massimi livelli dello sport.[3] Ciò suggerisce che il perfezionismo ha un ruolo significativo nelle prestazioni sportive, tuttavia la presenza di tratti negativi può contemporaneamente minare queste prestazioni. Considerando questo ruolo paradossale, può essere difficile capire il ruolo che il perfezionismo gioca veramente. La comprensione del ruolo del perfezionismo aiuterà allenatori e giovani atleti a ottimizzare le prestazioni sportive e mantenere una mentalità sana. Il perfezionismo può essere suddiviso in dimensioni sia salutari che malsane.[4][5] Il perfezionismo, ovviamente, non sarà sano o malsano in tutte le circostanze in tutti i tempi. Per individui diversi, si manifesterà in modi diversi con implicazioni diverse in contesti diversi.[6] Inoltre, il perfezionismo può essere attribuito sia internamente che esternamente, con queste dimensioni chiamate perfezionismo orientato al sé (SOP) e perfezionismo socialmente prescritto (SPP).[7] Perfezionismo sano Il sano perfezionismo è caratterizzato da una ricerca egocentrica dell'eccellenza, elevati standard personali, rinforzo positivo, perseguimento di obiettivi realistici e consapevolezza dei limiti personali e situazionali.[8] È considerato vantaggioso per gli atleti per esibirsi a un livello d'élite.[3] I perfezionisti sani sono in grado di concentrarsi sull'auto-miglioramento e sull'autovalutazione positiva; e di fronte alle sfide, generalmente mantengono un atteggiamento positivo, tentano di stabilire la ragione di un fallimento e riflettono su se stessi per essere in grado di adattare le loro prestazioni in futuro per evitare di commettere errori simili.[9] Inoltre, un sano perfezionismo è allineato con gli aspetti positivi del perfezionismo orientato verso se stessi, che è l'istituzione autoimposta di standard eccezionalmente elevati e la tendenza a tendere all'eccellenza.[10] Sia il sano perfezionismo che il SOP hanno dimostrato di essere altamente motivanti, associati a prestazioni ottimali, fiducia in se stessi, speranza di successo e una ridotta probabilità di burnout dell'atleta.[11] Perfezionismo malsano D'altra parte, il malsano perfezionismo è caratterizzato da reazioni negative e paura del fallimento, preoccupazione per gli errori, dubbi sulle azioni, risposte esagerate alle battute d'arresto e una cronica insoddisfazione o incertezza riguardo alle prestazioni.[12] Ostacola piuttosto che assistere le prestazioni sportive. Perfezionisti malsani stabiliscono standard di prestazione eccessivamente elevati e tendono a percepire gli errori come rappresentativi di un fallimento totale.[13] Inoltre, sono spesso eccessivamente esigenti con se stessi e con gli altri, definendo la propria autostima attraverso le prestazioni.[14] Spesso trovano difficile riprendersi dalle battute d'arresto e sono spesso scoraggiati dai loro fallimenti perché sentono una mancanza di controllo sul risultato.[9] A causa di queste caratteristiche negative, il perfezionismo malsano è stato associato a conseguenze negative tra cui ansia, bassa autostima e paura di una valutazione negativa.[15] Il perfezionismo socialmente prescritto (SPP) è correlato alle malsane caratteristiche del perfezionismo. Si riferisce alla pressione esterna e alle aspettative che gli atleti possono sperimentare da membri della famiglia, allenatori, compagni di squadra e amici, ecc. Diversamente da SOP, (perfezionismo autoimposto), SPP si preoccupa di lottare per standard estremamente elevati al fine di soddisfare le aspettative di altri. Gli atleti con alti livelli di SPP sono risultati correlati con i più bassi livelli di benessere rispetto agli atleti con altri livelli di perfezionismo.[6] La presenza di SPP sembra quindi avere un'influenza negativa sulle prestazioni sportive. Impatti complessivi sulle prestazioni sportive Con una comprensione delle sfaccettature sane e malsane del perfezionismo, i suoi impatti sui fattori delle prestazioni sportive come la motivazione al successo, il burnout dell'atleta e l'ansia competitiva possono essere esaminati meglio. La motivazione al successo è la spinta al successo di un atleta. Si può dividere in due segmenti: speranza di successo e paura di fallire.[16] Il perfezionismo sano è correlato più strettamente con la speranza di successo, mentre il perfezionismo malsano è strettamente associato alla paura del fallimento.[17] Il burnout dell'atleta è definito come il “ritiro psicologico, emotivo e fisico da uno sport precedentemente praticato e piacevole a seguito di uno stress eccessivo che agisce sull'atleta nel tempo”.[18] È stato correlato al perfezionismo e i sintomi includono un ridotto senso di realizzazione, esaurimento fisico ed emotivo e svalutazione dello sport.[19] Gli atleti perfezionisti tendono a lottare per standard eccessivamente elevati e lo sforzo richiesto per mantenere elevati standard di prestazione significa che sono spesso più suscettibili al burnout.[20] Il perfezionismo malsano è stato correlato positivamente con i sintomi del burnout degli atleti, mentre è stato dimostrato che gli atleti con perfezionismo sano hanno livelli più bassi di sintomi di burnout.[21] L'ansia competitiva è correlata ai sentimenti di un atleta di potenziale fallimento e alla consapevolezza dei propri sintomi corporei (ad esempio lotta o fuga) e può essere contrastata con la fiducia in se stessi. Le competizioni sportive sono una conversione dell'allenamento e dell'esperienza di un atleta nelle sue migliori prestazioni e spesso si traducono in una maggiore ansia competitiva. È stato dimostrato che il perfezionismo sano è correlato con una maggiore fiducia in se stessi e una diminuzione dell'ansia competitiva rispetto al perfezionismo malsano, suggerendo che alti livelli di perfezionismo sano in un atleta possono avere impatti potenzialmente positivi sulle prestazioni sportive.[22] Il perfezionismo non è quindi necessariamente negativo per le prestazioni sportive; solo alcuni aspetti sono malsani. Il perfezionismo sano è correlato alla speranza di successo, a livelli inferiori di sintomi di burnout degli atleti e a una maggiore fiducia in se stessi, tutti elementi che hanno esiti positivi sulle prestazioni sportive. Tuttavia, il malsano perfezionismo è associato alla paura del fallimento, a tassi più elevati di esaurimento degli atleti e a una maggiore ansia competitiva, che a loro volta hanno un impatto negativo sulle prestazioni sportive. Trovare i giusti livelli di perfezionismo Sembra che gli atleti con tendenze perfezionistiche sane e elevate sembrino avere prestazioni migliori rispetto agli atleti con tendenze perfezionistiche malsane. Se gli aspetti negativi del perfezionismo come la paura del fallimento, gli obiettivi irrealistici e l'ansia competitiva possono essere separati dagli aspetti positivi, tra cui la speranza di successo, gli obiettivi raggiungibili e la fiducia in se stessi, gli atleti saranno in grado di ottenere prestazioni migliori. Come coltivare negli atleti queste sane tendenze perfezionistiche? Genitori, allenatori e compagni di squadra svolgono tutti un ruolo importante nello sviluppo del perfezionismo nei giovani atleti. Lo sviluppo delle tendenze perfezionistiche dei giovani atleti è influenzato dalla loro percezione del perfezionismo dei loro genitori.[23] Mentre i perfezionisti sani vedono allenatori e compagni di squadra come una fonte positiva di incoraggiamento per il duro lavoro e il successo, i perfezionisti malsani riconoscono la loro importanza; eppure spesso li considerano una fonte di pressione per ottenere buoni risultati.[9] Questo ha il potenziale per influenzare lo sviluppo del perfezionismo socialmente prescritto dei giovani atleti. L'ambiente sociale dei giovani atleti ha quindi un impatto significativo sulle loro tendenze perfezionistiche. Se i genitori, gli allenatori e i compagni di squadra degli atleti mostrano sane tendenze perfezionistiche, ciò incoraggerà lo sviluppo di un sano perfezionismo negli atleti, che porterà a prestazioni migliori. Inoltre, se gli atleti possono imparare a lavorare con il loro perfezionismo nel loro contesto sportivo abbracciando le loro sane tendenze al perfezionismo e riconoscendo e gestendo le loro malsane tendenze al perfezionismo, possono ridurre le conseguenze negative come il burnout dell'atleta e l'ansia competitiva. Conclusione Il perfezionismo ha un impatto significativo sulle prestazioni sportive degli atleti, sia in modo positivo che negativo. Ovviamente, per raggiungere quello che molti considererebbero l'apice del successo sportivo, le Olimpiadi, molti giovani atleti crederanno di dover costantemente lottare per la perfezione assoluta. Tuttavia, è più salutare e più vantaggioso considerare i tipi di perfezionismo che si esibisce e lavorare per coltivare gli aspetti sani, gestendo al contempo gli aspetti malsani; questo dovrebbe effettivamente migliorare le prestazioni sportive. Avere consapevolezza delle proprie tendenze perfezionistiche può essere vantaggioso: non solo per le prestazioni sportive ma può essere tradotto nella vita di tutti i giorni. Considera come ti avvicini alle attività quotidiane, al lavoro o agli studi: sei un perfezionista? Come puoi sfruttare il tuo perfezionismo per essere il meglio che puoi essere? Autrice ZoeLatham PhD Researcher & Lecturer in Architecture at University of Plymouth Bibliografia [2] https://www.goodtherapy.org/learn-about-therapy/issues/perfectionism [3] Gould, D., Dieffenbach, K., & Moffett, A. (2002). Psychological characteristics and their development in Olympic champions. Journal of Applied Sport Psychology, 14, 172-204. [4] Frost, R.O., Marten, P., Lahart, C., & Rosenblate, R. (1990). The dimensions of perfectionism. Cognitive Therapy and Research, 14, 15-34. [5] Stoeber, J., & Otto, K. (2006). Positive conceptions of perfectionism: Approaches, evidence, challenges. Personality and Social Psychology Review, 10, 295-319. [6] Gaudreau, P., & Verner-Filion, J. (2012). Dispositional perfectionism and well-being: A test of the 2X2 model of perfectionism in the sport domain. Sport, Exercise, and Performance Psychology, 1, 29-43. [7] Hewitt, P.L., & Flett, G.L. (1991). Perfectionism in the self and social contexts: Conceptualisation, assessment, and association with psychopathology. Journal of personality and social psychology, 60, 456-470. [8] Slade, P.D., & Owens, R.G. (1998). A dual process model of perfectionism based on reinforcement theory. Behaviour Modification, 22, 372-390. [9] Gotwals, J.K., & Spencer-Cavaliere, N. (2014). Intercollegiate perfectionistic athletes’ perspectives on achievement: Contributions to the understanding and assessment of perfectionism in sport. International Journal of Sport Psychology, 45(4), 271-297. [10] Curran, T. (2014). The relationship between multidimensional perfectionism and passion in junior athletes. International Journal of Sport Psychology, 45(4), 369-384. [11] Hill, A.P., Hall, H.K., & Appleton, P.R. (2010a). Perfectionism and athlete burnout in junior elite athletes: The mediating role of coping tendencies. Anxiety, Stress & Coping, 23, 415-430. [12] Stoeber, J., Stoll, O., Pescheck, E., & Otto, K., (2008). Perfectionism and achievement goals in athletes: relations with approach and avoidance orientations in mastery and performance goals. Psychology of Sport and Exercise, 9, 102-121. [13] Burns, D.D. (1980) The perfectionist’s script for self-defeat. Psychology Today, 14(6), 34-52. [14] Slaney, R.B., Ashby, J.S., & Trippi, J. (1995). Perfectionism: Its measurement and career relevance. Journal of Career Assessment, 3, 279-297. [15] Stoeber, J., & Becker, C. (2008). Perfectionism, achievement motives, and attribution of success and failure in female soccer players. International Journal of Psychology, 43(6), 980-987. [16] DeCharms, R., & Davé, P.N. (1965). Hope of success, fear of failure, subjective probability, and risk-taking behaviour. Journal of Personality and Social Psychology, 1, 558-568. [17] Frost, R.O., & Henderson, K.J. (1991). Perfectionism and reactions to athletic competition. Journal of Sport and Exercise Psychology, 13, 323-335. [18] Smith, R.E. (1986). Toward a cognitive-affective model of athletic burnout. Journal of Sport Psychology, 8, 36-50. [19] Madigan, D.J., Stoeber, J., & Passfield, L. (2016). Perfectionism and changes in athlete burnout over three months: Interactive effects of personal standards and evaluative concerns perfectionism. Psychology of Sport and Exercise, 26, 32-39. [20] Chen, L.H., Chen, M., Kee, Y.H, & Tsai, Y. (2008). Relation of perfectionism with athletes’ burnout: further examination. Perceptual and Motor Skills, 106, 811-820. [21] Gotwals, J.K. (2011). Perfectionism and Burnout within Intercollegiate Sport: A Person-Oriented Approach. The Sport Psychologist, 25, 489-510. [22] Koivula, N., Hassmén, P. & Fallby, J. (2002). Self-esteem and perfectionism in elite athletes: effects on competitive anxiety and self-confidence. Personality and Individual Differences, 32, 865-875. [23] Appleton, P.R., Hall, H.K., & Hill, A.P. (2010). Family patterns of perfectionism: An examination of elite junior athletes and their parents. Psychology of Sport and Exercise, 11, 363-371.

  • La Sanità che cambia - le Marche si portano avanti

    Sabato 10 Dicembre abbiamo avuto il piacere di essere ospiti a Fermo al magnifico Teatro dell'Aquila, in occasione della 18esima edizione della Giornata delle Marche, dedicata al tema "Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori" un vero momento di riflessione sulla nuova sanità marchigiana, che non può fare a meno dell'Esercizio Fisico. Moltissimi gli interventi e le importanti riflessioni su un sistema sanitario in profonda sofferenza, carente di medici, e di personale sanitario, che lotta ogni giorno con grande fatica per far fronte alle esigenze della comunità regionale. Filippo Saltamartini, vicepresidente e assessore alla sanità della Regione Marche, ricorda che la regione rappresenta un vero esempio nel mondo della sanità, che corrisponde a quello che il Presidente del Consiglio ha battezzato “modello Marche”. E' ora di fare squadra per dare priorità alla Salute della comunità. Il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, apre con parole chiare: “L’impegno della Regione è quello di non rispondere a logiche campaniliste, ma di tentare di raggiungere il modello migliore possibile. Con questa riforma vogliamo assicurare vicinanza ai più deboli e agli anziani, che tanto hanno dato a noi. È giusto che ricevano l’assistenza che meritano” conclude. Presente anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci che dichiara: “La sanità per lungo tempo è stata considerata la ‘Cenerentola’ del bilancio statale. I nuovi finanziamenti previsti per gli anni a seguire evidenziano una chiara inversione di tendenza”. Pronti per la regione Marche 70 milioni di euro con l’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini strutture sicure dotate di personale in numero e competenza adeguata. L'Esercizio Fisico è riconosciuto dalla comunità mondiale, come strumento ad alta valenza preventiva e terapeutica per le patologie croniche non trasmissibili. Le nuove riforme in corso hanno finalmente aperto nuove prospettive per un reale risparmio della spesa sanitaria del Paese, grazie al Riconoscimento del Chinesiologo, e l'individuazione delle Palestre della Salute, nuovi presidi della Sanità 2.0, finalmente disciplinate a livello centrale. C'è tanto da fare, ma insieme possiamo fare la differenza. Un ringraziamento particolare va al Dott. Carlo Ciccioli, Medico e consigliere in Regione Marche, per l'invito e per aver favorito avvio ai lavori con le alte cariche Regionali e di Governo.

  • Educazione Motoria - Prepararsi al concorso

    Oggi domenica 11 dicembre 2022 "mi sono svegliato e ... pensando ai colleghi che parteciperanno al Concorso "Educazione Motoria nella Scuola Primaria", ho partorito questa idea, sperando che il Presidente del C.I.S.M. Daniele Iacò sia d'accordo. 𝙎𝙩𝙪𝙙𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚𝙘𝙞𝙥𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙡 𝘾𝙤𝙣𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 “𝙀𝙙𝙪𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙈𝙤𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙎𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖𝙧𝙞𝙖” Studiare per partecipare al Concorso è una decisione da cui derivano molti cambiamenti e la riuscita dell'impresa dipende da 3 fattori: 📌 l'intelligenza; 📌 la disposizione allo studio; 📌 la volontà d'animo. 𝙂𝙡𝙞 𝙄𝙣𝙨𝙚𝙜𝙣𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙘𝙞𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚 𝙡’𝙚𝙨𝙖𝙢𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙫𝙞𝙣𝙘𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙡𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙚 𝙥𝙧𝙞𝙤𝙧𝙞𝙩𝙖' 𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙣𝙤 𝙗𝙪𝙤𝙣𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙧𝙞𝙨𝙤𝙧𝙨𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙤 𝙨𝙩𝙪𝙙𝙞𝙤, 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙥𝙚𝙧𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙛𝙪𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖' 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙖𝙩𝙞𝙫𝙖. Partecipare al Concorso: gli aspetti da considerare 1) La motivazione è determinante in chi studia per preparare un concorso: 2) Lo stato d’animo; 3) La costanza e la perseveranza. 𝙋𝙧𝙤𝙜𝙧𝙖𝙢𝙢𝙖 𝙙𝙞𝙨𝙘𝙞𝙥𝙡𝙞𝙣𝙖𝙧𝙚 I nuclei tematici sui cui verterà la prova sono: 📌Fondamenti epistemologici dell’Educazione Motoria e presupposti culturali e storico pedagogici relativi alla corporeità, alla motricità e allo sport. 📌Principali teorie e metodologie delle scienze del movimento umano e dello sport e delle loro applicazioni in educazione motoria. 📌Anatomia funzionale dello sviluppo umano, con particolare riferimento all’apparato locomotore; anatomia e fisiologia dei sistemi e degli apparati nervoso, muscolare, cardiovascolare, endocrino e respiratorio applicate all’educazione motoria e allo sport. 📌Fonti di produzione e risintesi dell’energia muscolare; tappe dello sviluppo (fisico, psichico, motorio, cognitivo e sociale) nell’età scolare, in particolare nella fascia d’età 6-11 anni. 📌 Principi di apprendimento, del controllo e dello sviluppo motorio tra i 6 e gli 11 anni.📌Principi base di biomeccanica nelle attività motorie educative. 📌Metodi e tecniche di valutazione dell’insegnamento e dell’apprendimento, organizzazione e gestione dei contesti didattici dell’educazione motoria, riferite all’ambiente, ai materiali e alle risorse. 📌Processi pedagogici complessi finalizzati al miglioramento della prestazione motoria. 📌 Teorie generali sul gioco con particolare riferimento alle applicazioni nel campo dei giochi di movimento. 📌 Metodologie e tecniche per favorire l’armonico sviluppo delle capacità motorie degli alunni in funzione dell’età, delle diverse fasi sensibili e delle differenze di genere. 📌Linguaggio, espressione e comunicazione corporea in educazione motoria. 📌 L’attività motoria finalizzata alla salute e al benessere. Gli effetti della sedentarietà sull’organismo, fenomeni correlati e strategie educative. Elementi fondamentali di educazione igienico-sanitaria e alimentare orientata a sani stili di vita. Il fenomeno del doping nello sport e i suoi effetti sulla salute. 📌Nozioni di primo soccorso; comportamenti e tecniche di base per assistenza e intervento nei più frequenti casi di infortunio. 📌 Problematiche legate alle diverse forme di disabilità e metodologie per una didattica inclusiva nell’ambito dell’Educazione Motoria. 📌Aspetti psicopedagogici della multiculturalità e dell’interculturalità; valorizzazione del fair play e delle competenze sociali e relazionali veicolate attraverso l’attività motoria e il gioco-sport. 📌Giochi delle tradizioni popolari, il folclore, la danza, quali risorse per l’educazione motoria. 📌 Il rispetto delle regole e fair play nel gioco-sport, nelle attività ludico-sportive individuali, collettive, pre-sportive e sportive. Il valore educativo del fair play: la regola sportiva come modello della regola sociale; 📌Attività motorie all’aria aperta nel rispetto del patrimonio ambientale. 𝘾𝙤𝙢𝙚 𝘾.𝙄.𝙎.𝙈 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙖𝙞𝙪𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙝𝙞 𝙨𝙞 𝙨𝙩𝙖 𝙥𝙧𝙚𝙥𝙖𝙧𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙖𝙡 𝘾𝙤𝙣𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤? a) La presentazione di una bibliografia e di una sitografia idonee per approfondire le tematiche su cui verterà la prova.b) Un corso completo di preparazione (serie di webinar a tema) che possa fornire un adeguato supporto teorico ai colleghi che parteciperanno al Concorso. Le diverse tematiche saranno assegnate a più docenti con competenze e formazione diverse (Medico, Psicologo, Metodologo, Insegnante di Scuola Primaria, Insegnante di E.F., ecc.). 𝘾𝙤𝙣𝙘𝙡𝙪𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞 È chiaro che i concorsi sono come delle gare, obiettivi che richiedono grandi sacrifici e sforzi. Si tratta di una scommessa in cui il successo dipende dai voi che siete i protagonisti. Prof. Maurizio Mondoni

  • “Sport, attività fisica, sedentarietà” studio ISTAT

    “Sport, attività fisica, sedentarietà” è il nuovo rapporto pubblicato dall’Istat dedicato all’analisi della pratica sportiva e dei livelli di sedentarietà della popolazione italiana. Secondo il rapporto Istat aumenta la percentuale di persone di età superiore ai tre anni che praticano attività fisica e sportiva nel tempo libero, passando dal 59,1% del 2000 al 66,2% nel 2021; al contempo, si riduce dal 37,5% al 33,7% la percentuale di chi non pratica alcuna attività. A causa delle misure di contenimento dovute alla pandemia, nel 2021 lo sport continuativo ha subito un calo dal 27,1% al 23,6%, lo sport saltuario è aumentato di poco (10,9%), mentre si è registrato un deciso aumento dell’attività fisica all’aperto (dal 28,1% al 31,7%). Dal rapporto emerge che i livelli di pratica sportiva sono più elevati per il genere maschile rispetto al genere femminile: il 27,9% contro il 19,6% per chi pratica sport con continuità e l’11,9% contro il 10,0% per chi lo fa saltuariamente. In ogni caso, l’aumento della pratica sportiva nel tempo ha riguardato sia gli uomini che le donne e il gender gap tra il 2000 e il 2021 si è ridotto di quasi il 30%. Il rapporto sottolinea come, generalmente, lo sport rappresenti un’attività del tempo libero fortemente legata all’età. Di fatto durante l’intero ciclo di vita tende a praticare sport specialmente la popolazione più giovane di età compresa tra i 6 e i 24 anni; con l’aumentare dell’età la pratica sportiva diventa meno diffusa, ma al contempo cresce la pratica di attività fisica di altro tipo. Anche la sedentarietà aumenta proporzionalmente al crescere dell’età e riguarda generalmente due persone su 10 tra gli adolescenti e i giovani fino a 24 anni e quasi sette su 10 tra la popolazione di 75 anni e più. Nel 2021 la pratica sportiva ha mantenuto livelli simili o anche superiori al periodo pre-pandemico per la popolazione adulta. La frequenza con cui si pratica sport è meno elevata tra i bambini sportivi di 3-5 anni e cresce nelle età successive fino a raggiungere alti livelli di assiduità tra gli sportivi di 15-24 anni che, nel 40,6% dei casi, vi si dedicano in media per tre o più giorni a settimana. Nel 2021 diminuisce la pratica sportiva continuativa per bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni, bilanciata però dall’incremento della pratica di qualche attività fisica svolta in modo destrutturato, al di fuori delle palestre e dei centri sportivi. Per quanto riguarda la frequenza, nel 2021, il 16,8% delle persone di tre anni e più che pratica sport ha dichiarato di farlo meno di una volta a settimana, il 49,2% una o due volte a settimana e il 34% tre o più volte a settimana. Rimane alto il dato della sedentarietà che riguarda il 30,3% della popolazione maschile e il 36,9% di quella femminile. Emerge ancora un forte divario territoriale: la più elevata partecipazione alla pratica sportiva si registra al Nord (41,6%), seguito dal Centro (36,7%) e infine dal Mezzogiorno (24%). Le regioni con i livelli più bassi sono Campania (20,8%), Calabria (22,5%), Sicilia (23,2%), Molise (23,6) e Basilicata (24,7%). Il contesto familiare di appartenenza è sostanziale per la pratica di uno stile di vita sano: sono soprattutto i bambini e i ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni con uno o entrambi i genitori sportivi a dichiarare di praticare uno sport. Per ulteriori approfondimenti è possibile visionare il rapporto Istat consultando il seguente link Articolo a cura del Dipartimento per lo sport

  • La Corsa di Miguel _ Non solo una gara

    Inizia il 9 gennaio del 2000 da un’idea del giornalista della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni in memoria di Miguel Sanchez, podista e poeta argentino, rapito il 9 gennaio 1978 da un commando paramilitare e diventato vittime della dittatura argentina. Organizzata dal Club Atletico Centrale, su un percorso di 10 Km che dal Parco del Foro Italico percorre Lungotevere Maresciallo Diaz, il Ponte della Musica fino allo Stadio Olimpico. Ma la Corsa di Miguel è più di una gara, è un momento sociale, un palcoscenico per iniziative culturali di altissimo profilo, attraversando la linea del tempo ricordiamo il convegno internazionale "SE LA SCUOLA SI METTE A CORRERE", preziosissima occasione di confronto ed incontro con le istituzioni per fare con le più accreditate testimonianze europee il punto della situazione sul mondo dell'Educazione Fisica, appena diventata priorità nazionale all'interno del contratto di governo giallo-verde. Fu in quella occasione che avemmo modo di incontrare il neo ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, con cui inaugurammo una fitta, laboriosa collaborazione per la riforma dello Sport, che si concluse con l'approvazione nell'ambito del Decreto Legislativo n°36, 28 Febbraio 2021 (oggi DL n°163, 5 Ottobre 2022) dell'articolato che introdusse finalmente il Riconoscimento professionale dei Laureati in Scienze Motorie/Diplomati ISEF, denominati: Chinesiologo di base, il chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate, del chinesiologo sportivo e del manager dello sport. Tanti i volti dello sport italiano e personaggi illustri che non vedono l'ora di prendere parte alla 24° edizione della prossima corsa, in dedicata all'antirazzismo, in programma per Domenica 22 Gennaio 2023, dove ogni kilometro racconta una storia. Il CISM non poteva mancare, e saremo onorati di poterci immergere in questo evento, e supportare la fitta serie di iniziative culturali in programma. Oggi ne parleremo LIVE su Facebook, con l'instancabile Valerio Piccioni, penna del CISM e delle Scienze Motorie da diversi anni riporta su La Gazzetta dello Sport, il percorso intrapreso per la riqualifica del sistema movimento e sport del paese, e con Giuseppe Meffe, Psicologo Clinico ed appassionato aiutatore podistico dell'evento. START ore 15.00

  • IL GRANDE "FLOP" DELL'EDUCAZIONE MOTORIA NELLE CLASSI QUINTE DELLA SCUOLA PRIMARIA

    Il Concorso Il Concorso non è ancora stato bandito, doveva partire nella primavera del 2022, siamo a dicembre 2022 e non si sa quando partirà e se partirà: il pasticcio delle 2 ore di Educazione Motoria nella Scuola Primaria! L'inizio E' iniziato decisamente con il piede sbagliato l’avvio dell’ora di Educazione Motoria nelle classi quinte della Scuola Primaria. I 2.200 docenti necessari per garantire la coperture delle ore di lezione di Educazione Motoria non ci sono perché il concorso che doveva individuarli non è mai stato svolto. Al loro posto sono arrivati i supplenti delle Scuole Secondarie di I e II grado (nominati dalle graduatorie provinciali per le supplenze per le classi di concorso A-48 Scienze Motorie e Sportive nelle Scuole Secondarie di II grado e A-49 Scienze Motorie e Sportive nella Scuola Secondaria di I grado), che però, secondo me, molti non hanno né la formazione nè i vantaggi dal punto di vista economico), infatti l'Insegnante di Educazione Motoria impegnato nella Scuola Primaria è equiparato, anche dal punto di vista economico, agli Insegnanti del medesimo grado di istruzione, anche se appartenente a classi di concorso di I o II grado. Per completare l'orario-cattedra E poi a qualche Insegnante, per completare "l'orario-cattedra", gli sono state assegnate 5 o 6 Scuole Primarie (magari distanti tra loro e di Comuni diversi), dato che poche sono le classi quinte. E poi ..... se molti Insegnanti non hanno un orario-cattedra completo, non potranno completare il proprio orario di servizio per le loro classi di concorso, quelle dove sono titolari (perché è vietato dalla Ordinanza Ministeriale n.112 del 6 maggio 2022) perchè una volta preso lo spezzone di ore, questo dovrà bastare per tutto l’anno scolastico, senza possibilità di raggiungere un incarico pieno. Doveva essere la novità Doveva essere la novità del nuovo anno scolastico 2022-2023, la possibilità peri bambini di alzarsi dai banchi di scuola e dedicarsi all’attività motoria e invece, oltre alla carenza delle palestre e delle attrezzature, mancano gli Insegnanti competenti. Sport e Salute "Sport e Salute", per compensare gli errori (tantissimi) e le carenze del MIUR in ambito di Educazione Fisica (pardon Educazione Motoria), ha inventato "Scuola Attiva Kids" (non era meglio in italiano?) e da anni inventa progetti e il "progettificio" iniziato dal CONI continua con Sport e Salute. Con il CONI la lotta continua, si spendono soldi pubblici in progetti e così nella Scuola Italiana abbiamo Insegnanti MIUR di Educazione Motoria (io insisto .... di Educazione Fisica) per le classi quinte e Insegnanti "Sport e Salute" di Educazione Motoria per le classi prima, seconda, terza e quarta e poi abbiamo i Tutor e i libri con gli eserciziari (senza spiegare perchè si propongono, a cosa servono e che effetti propongono). IL MIUR A tutt'oggi le direttive ministeriali del MIUR su come organizzare all’interno del tempo scuola le due ore di Educazione Motoria non sono chiare: in molte scuole le ore sono unite, molte classi in palestra spesso sono accorpate, molti Insegnanti sono impreparati e poco competenti e spesso "ignorati" spesso dalle Insegnanti titolari (non sono presenti in palestra, oppure se ci sono fanno altro, come ad esempio correggere i compiti, ecc.). Molte Insegnanti considerano le ore di Motoria (sic!) la ricreazione, "non si deve sudare", "non bisogna esagerare con i giochi altrimenti i bambini si eccitano" e ve lo dice uno che ha lavorato e lavora nella Scuola Primaria. Per non parlare poi della programmazione e della valutazione, dove i supplenti di Educazione Motoria stanno in silenzio perchè non conoscono la Scuola Primaria. In attesa del Concorso Tutte le Associazioni (CAPDI, ORIZZONTE SCUOLA, ecc..) si sono date da fare subito, predisponendo MANUALI, LIBRI, LEZIONI "AD HOC" IN REMOTO, SIMULAZIONI DI PROVE SCRITTE E ORALI (a pagamento!), le Università hanno organizzato Master, per preparare al meglio i futuri Insegnanti di Educazione Motoria. Polpettoni giganteschi, con mille proposte, le Normative Scolastiche, la Storia dell'E.F., i piani di lavoro, le Teorie dell'apprendimento, i giochisport, ecc., per me ........ solo didatticismo e poca didattica. E i futuri partecipanti al Concorso "a capofitto" su libri, dispense, Webinar, nell'attesa del CONCORSO! Ma chi preparerà il Concorso? Che domande ci saranno? Gli argomenti sono stati definiti, ma a mio avviso molti sono INCOMPLETI. La prova orale? La prova pratica? Come si valuterà il candidato? Conclusioni È ora di decidere oggi cosa fare della Scuola Primaria di domani, dell'Educazione Fisica (e non Motoria) di domani, degli Insegnanti che insegneranno, mettendo a punto un piano complessivo, un progetto serio per l’intero sistema di istruzione nazionale, per far funzionare tutto al meglio! P.S. E' ora di finirla, sono stanco di essere preso in giro come Insegnante, mi sono stufato di sentir parlare alla Scuola Primaria di Ginnastica, di Ricreazione, di Educazione Motoria, di Motoria, di Psicomotricità e chiamiamola come si chiama in tutto il mondo: EDUCAZIONE FISICA! Mi sono stufato Mi sono "stufato" di sentire: "Oggi non si va in palestra, perchè non siete stati bravi in classe", mi sono stancato di vedere palestre vecchie, poco attrezzate, pericolose (vetrate, termosifoni sporgenti, sporche, stanzoni), mi sono "stufato" di vedere progetti ogni anno, mi sono stufato di essere considerato un Insegnante di "serie B". Mi sono stancato MI SONO STANCATO DI SENTIR DIRE DA PARTE DI MOLTE INSEGNANTI CHE L'EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA PRIMARIA NON SERVE A NIENTE E NON OCCORRE L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO", PERCHE' TANTO QUALCHE GIOCO ("Nascondino", "Terra-Sole", "Giochiamo a prenderci", ecc.) LO SANNO FARE ANCHE LORO! prof. Maurizio Mondoni

  • "Hop Test" verticale e orizzontale: Contributi dell'anca, del ginocchio e della caviglia

    I test del salto verticale e orizzontale a gamba singola sono comunemente usati per valutare le prestazioni di atleti sani e come misura del progresso durante la riabilitazione da un infortunio al ginocchio. Non è chiaro se misurano aspetti simili della funzione delle gambe, poiché i relativi contributi articolari delle articolazioni dell'anca, del ginocchio e della caviglia durante la propulsione e l'atterraggio sono sconosciuti. Il salto verticale è stato eseguito con contributi più o meno simili di anca, ginocchio e caviglia per entrambe le propulsioni (rispettivamente 31%, 34%, 35%) e atterraggio (rispettivamente 29%, 34%, 37%). La distanza del salto orizzontale era per lo più (87%) determinato dall'anca e dalla caviglia (44% e 43%), ma l'atterraggio è stato eseguito principalmente (65%) dal ginocchio con minore contributo dell'anca e della caviglia (24% e 11%). La fase propulsiva ha mostrato una sequenza temporale da prossimale a distale per entrambi i tipi di luppolo, ma l'atterraggio è stato più complesso. Conclusioni C'è poca somiglianza nelle richieste fisiche tra verticali e salto orizzontale. Lo studio attuale mostra le prestazioni su un salto verticale da distribuire in modo relativamente equo all'anca, articolazioni del ginocchio e della caviglia. Al contrario, prestazioni di luppolo orizzontale è principalmente una funzione dell'anca e della caviglia con un ginocchio contributo limitato al 13%. Suggeriamo che il salto orizzontale la distanza di prova dovrebbe essere considerata un cattivo discriminatore del ginocchio funzione e prestazioni per questi motivi. Visto il diverso esigenze biomeccaniche di ogni compito funzionale, entrambi possono essere utilizzati nella valutazione degli arti inferiori, ma le loro differenze devono essere comprese. Studio effettuato dall'istituto Aspetar eccellenza mondiale specializzata in Ortopedia e Medicina dello Sport nella regione del Golfo. Accedi alla letteratura scientifica

  • NEWS _ Concorso Ed. Motoria alla Scuola Primaria (EEEM)

    I lavori in Ministero per il concorso per l'insegnamento dell'educazione motoria alla scuola primaria per l'a.s. 2023/24 procedono a passo spedito Accedi al gruppo di preparazione per il concorso (clicca quì) al suo interno troverai Una bibliografia di testi (in preparazione al concorso) segnalati da colleghi di riconosciuta autorità; Notizie per la partenza di un corso specifico di preparazione con sessioni Teoriche e Pratiche, organizzato ad hoc per il concorso imminente; Aggiornamenti sulla data di pubblicazione del bando; Opportunità di formazione ed aggiornamento. C'è una importante Novità ! Per la procedura concorsuale per l’accesso ai ruoli del personale docente relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, sarà valutato il titolo di servizio di insegnamento prestato sulla specifica classe di concorso. P. 1,25 per ciascun anno di servizio Si precisa che: è valutato anche il servizio prestato nei percorsi di istruzione dei Paesi UE, a condizione che lo stesso (servizio) sia riconducibile alla specificità del posto o della classe di concorso; il servizio prestato a tempo determinato è valutato ai sensi dell’articolo 11/14 della legge n. 124/1999 (in base al quale per annualità di servizio si intende il servizio prestato per almeno 180 giorni anche non continuativi oppure un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio sino al termine delle operazioni di scrutinio finale o sino al termine della attività educative per la scuola dell’infanzia). Considerato che si tratta di un nuovo insegnamento introdotto dall’a.s. 2022/23 il punteggio di servizio potrà essere attribuito solo a coloro che sono rientrati in questa prima tornata di supplenze. La nuova e specifica classe di concorso è introdotta (come anche il relativo insegnamento) dalla legge n. 234/2021: […] è introdotto, gradualmente e subordinatamente all’adozione del decreto di cui al comma 335, l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, nelle classi quarte e quinte, da parte di docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell’iscrizione nella correlata classe di concorso « Scienze motorie e sportive nella scuola primaria » NB: trattandosi di una bozza, potrebbero esserci delle variazioni che segnaleremo prontamente. Clicca quì per accedere a tutto quello che c'è da sapere sul concorso Siamo al lavoro, a breve notizie fresche dal Ministero

  • La FORMAZIONE è una cosa SERIA

    Abbiamo iniziato Volevamo qualcosa che si staccasse anni luce dai brevettifici degli ultimi 30 anni, qualcosa di innovativo, che potesse effettivamente consentire ai Chinesiologi di formarsi, prendere una propria forma acquisendo strumenti reali per la definizione della propria figura professionale. Possiamo dire di essere su un'ottima strada In pratica: approfondire ed appassionare su ciò che si desidera “fare da grandi” La formazione è studio, costanza, pazienza, tempo e anche fatica. Per acquisire delle competenze è necessario impegnarsi a fondo. Non è stato semplice per tanti motivi: cambiamenti importanti, scelte di estrema qualità non certo commerciali, la concorrenza al ribasso non interessa, conta solo la qualità ed il concreto riscontro sul mercato del lavoro. Corsi riservati ai laureati in scienze motorie Inserimento di lezioni pratiche obbligatorie Pianificazione di oltre 100 ore totali in un ecosistema di apprendimento ibrido Progettualità di formazione biennale con docenti di eccellenza del settore Partnership strategica con Technogym, oggi azienda leader mondiale nei prodotti e servizi per il Wellness e la riabilitazione. Tanta passione ed energia per costruire il Futuro Su queste basi è nato il percorso Dynamic Training il cui unico Marketing è la soddisfazione di poter offrire alla categoria un percorso avanzato, di qualità in cui si ragiona in termini di Chinesiologia applicata, con un occhio ai trend tecnologici che cambieranno il futuro del settore. Dai un'occhiata

  • 𝙇𝙖 𝙇𝘼𝙐𝙍𝙀𝘼 𝙞𝙣 𝙎𝙘𝙞𝙚𝙣𝙯𝙚 𝙈𝙤𝙩𝙤𝙧𝙞𝙚 🎓

    Più volte mi è stato detto che il Presidente di un grande movimento Nazionale deve pesare bene le sue parole, prestare attenzione a non sbilanciarsi, cercare anche un pò di essere politically correct. Vi racconto il mio percorso da studente SCIENZE MOTORIE Dopo aver iniziato a lavorare in palestra come istruttore di Hip-Hop, poi di discipline musicali, a 20 anni mi iscrissi in facoltà, ed il primo mese del primo anno iniziai già a rendermi conto di vivere un esperienza estremamente deludente. Mi informai in fretta per apprendere la situazione generale, e presi parte ad una grande manifestazione nazionale, membro del CNSM (già, si chiamava Comitato Nazionale Scienze Motorie), che purtroppo per soliti, inopportuni personalismi, si dimostrò una totale delusione anch'esso.. Feci prima possibile per andare via dall'Italia, così vinsi un posto per un anno di Erasmus a Berlino.. più studiavo all'estero più non potevo sopportare l'idea di sapere che in Italia il mondo che tanto amavo era un totale disastro, scadente, confuso.. immobile "𝙑𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙧𝙞𝙢𝙖𝙣𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙣 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖".. non volevo trovarmi costretto ad andarmene per realizzarmi in ciò che amavo Così dopo qualche anno, parallelamente ai tanti lavori, i personal, le squadre sportive e i progetti a scuola 𝙝𝙤 𝙥𝙚𝙣𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞 𝙞𝙣 𝙜𝙞𝙤𝙘𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙖𝙧𝙚 𝙖 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙨𝙚, 𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙨𝙨𝙖 𝙖𝙡 𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙢𝙖. Non c'era tempo, ma io lo facevo saltare fuori in ogni modo, perché ci volevo provare, volevo fare tutto il possibile per cambiare, e così dopo un paio di anni di tam tam, nel 2016 nasce all'Università del Foro Italico il CISM - Comitato Italiano Scienze Motorie 𝙋𝙚𝙧 𝙧𝙞𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙢𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙩𝙤, 𝙞𝙥𝙤𝙘𝙧𝙞𝙩𝙖, 𝙢𝙚𝙙𝙞𝙤𝙘𝙧𝙚.. 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙖𝙧𝙧𝙤𝙘𝙘𝙖 𝙙𝙞𝙚𝙩𝙧𝙤 𝙪𝙣 𝙥𝙚𝙯𝙯𝙤 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙧𝙩𝙖.. 𝙨𝙞𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙪𝙣𝙖 𝙇𝙖𝙪𝙧𝙚𝙖 𝙤 𝙪𝙣 𝘾𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙊𝙉𝙄 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙚𝙧𝙞𝙖 𝙧𝙞𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙖𝙡𝙚, 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙢𝙖𝙞 𝙥𝙪𝙣𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙡𝙡'𝙚𝙘𝙘𝙚𝙡𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖.. 𝙢𝙖 𝙖𝙘𝙘𝙤𝙣𝙩𝙚𝙣𝙩𝙖𝙣𝙙𝙤𝙨𝙞 𝙙𝙞 𝙗𝙧𝙞𝙘𝙞𝙤𝙡𝙚, 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙖 𝙜𝙪𝙚𝙧𝙧𝙖 𝙩𝙧𝙖 𝙥𝙤𝙫𝙚𝙧𝙞. 𝙀𝙙 𝙚𝙘𝙘𝙤𝙢𝙞 𝙦𝙪𝙞̀ 𝙖 𝙡𝙤𝙩𝙩𝙖𝙧𝙚.. 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚 𝙫𝙤𝙜𝙡𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙚𝙣𝙩𝙖𝙧𝙘𝙞 𝙖𝙡 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙩𝙚𝙢𝙥𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙞 𝙥𝙚𝙯𝙯𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙖𝙧𝙩𝙖.. 𝙘𝙞 𝙫𝙪𝙤𝙡𝙚 𝙪𝙣 𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙢𝙖 𝙙𝙞 𝙚𝙘𝙘𝙚𝙡𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙡𝙞 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙙𝙖𝙫𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙎𝙚 𝙚̀ 𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙡'𝙚𝙨𝙚𝙧𝙘𝙞𝙯𝙞𝙤 𝙁𝙞𝙨𝙞𝙘𝙤 𝙛𝙖 𝙗𝙚𝙣𝙚 𝙖𝙡 𝙥𝙖𝙧𝙞 𝙤 𝙖𝙙𝙙𝙞𝙧𝙞𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙁𝙖𝙧𝙢𝙖𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙫𝙚 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙜𝙖𝙧𝙖𝙣𝙩𝙞𝙩𝙤 𝙙𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙖𝙣𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙛𝙖𝙧 𝙨𝙘𝙖𝙧𝙞𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙖𝙡 𝙘𝙡𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙖𝙜𝙖𝙧𝙚 𝙡'𝙄𝙑𝘼. Docenti di Educazione Fisica a partire dalla scuola dell'infanzia Chinesiologi esperti nella gestione di soggetti sani e patologici, parte integrante e necessaria del Sistema Sanitario Nazionale Ottimi Manager dello Sport Eccellenti Chinesiologi esperti nella gestione dell'allenamento sportivo e dell'Educazione Fisica ️𝙏𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙊𝙧𝙙𝙞𝙣𝙚 𝙋𝙧𝙤𝙛𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 che possa certificare con rigidi criteri la preparazione dei professionisti che intendono operare nel campo del Movimento Applicato. Ho concluso il mio percorso accademico il 1 Aprile 2022 all'Università degli Studi di Roma del "Foro Italico", con la Specialistica LM67 Internazionale - Health and Physical Activity, con una nuova specialistica in corso, e tante ambizioni E sono ancora quì.. perché l'energia, le esperienze ma soprattutto le soddisfazioni che un sogno sincero può donare sono sempre migliori di un ipocrita scalata personale.. e perché in fondo, politically correct.. non lo sarò mai Un abbraccio a tutti Il Presidente CISM Daniele Iacò

  • L'Educazione Fisica prepara alla vita _ i Piccoli e i Grandi Attrezzi

    Il compito del Docente di Educazione Fisica è guidare i bambini all'apprendimento dei vari aspetti della motricità Osservando i bambini chiunque può capire come essi abbiano la tendenza a conoscere il mondo che li circonda ed a cimentarsi nelle più diverse esperienze motorie, spesso pericolose, avendo nei primi anni di vita una inesistente percezione del rischio, inesistente senso di autoconservazione. In altre parole, il pericolo, per ogni persona, ma specialmente per un bambino, fa parte della vita. L'Educazione Fisica serve anche e soprattutto per conoscere le situazioni di pericolo, esercitarsi ad affrontarle, ossia cimentarsi e sfidarle, per diventare capaci di superarle senza subire danni. In altre parole praticarle, attraverso esercitazioni dedicate ad esse, con tutte le precauzioni possibili, ma anche secondo un criterio razionale di difficoltà crescente, per diventare capaci di superarle senza più correre il rischio di farsi male, proprio perché sappiamo come fare, perché siamo diventati bravi e capaci di superarle attraverso l’apprendimento. Per esercitarsi in tale aspetto della motricità sono nati i grandi attrezzi. “Criterio razionale” significa innanzi tutto “gradualità” e soprattutto “progressività” nell’apprendimento. Si dà per scontata la disponibilità di mezzi ed impianti, ma anche che l’insegnante conosca e conosca bene il come, il perché, il quando, ecc. dell’insegnamento che sta impartendo a soggetti che ancora non sono capaci di certe azioni motorie, o non possiedono una padronanza del corpo (aspetto neurologico) o una forza muscolare, ed anche una scioltezza articolare, una maturità scheletrica, ecc. (aspetti meccanici) adeguati alla prestazione con la quale si dovranno cimentare. I grandi attrezzi consentono ed affermano tutto ciò. Il pericolo fa parte della vita. Questa affermazione merita almeno una precisazione, perché oggi noi viviamo in una società civilizzata e certe capacità motorie o certe necessità motorie non appartengono più alle esigenze dell’uomo moderno. A titolo di esempio possiamo affermare, senza tema di smentita, che la frutta oggi la si compra dall’ortolano o al supermercato e non c’è più bisogno di andare a coglierla personalmente sugli alberi con rischio e pericolo. È necessario allora precisare e concentrare la nostra attenzione su un aspetto oggi nascosto, ma non per questo trascurabile, perché questo ragionamento della non più attuale esigenza di possedere certe abilità motorie per l’uomo moderno, non lo esime dall’esercitarsi ugualmente nei gesti che per l’uomo primitivo erano una necessità. Il motivo della precisazione risiede nel fatto che il nostro corpo è sempre lo stesso di sempre ed è concepito dalla natura per essere abile a tal punto da potersi garantire la sopravvivenza nell’ambiente naturale, ma esso ha anche bisogno, per mantenere la sua salute e la sua efficienza, di praticare quelle esperienze motorie di cui lo ha dotato la natura. Quelle esperienze motorie in natura vengono acquisite soltanto per necessità e senza garanzie di sicurezza, mentre oggi, con la ginnastica ai grandi attrezzi, si rende possibile apprendere tali capacità motorie senza correre rischi di farsi male, pur rimanendo ugualmente presente il rischio. Non solo, ma i grandi attrezzi forniscono continuamente occasioni di pericolo, di rischio, anche imprevisto ed imprevedibile e così, l’esercizio a tali attrezzi abitua a dominare e superare con disinvolture le situazioni rischiose. Senza tale esercizio, ogni volta che tali situazioni si presentino nella vita di tutti i giorni, esse possono essere motivo di incidenti seri, con danni del nostro organismo. Ciò viene azzerato invece attraverso l’acquisizione delle capacità motorie, prontezza di riflessi, sviluppo dell’intuizione sui pericoli possibili, abilità e capacità decisionali mirate ed immediate acquisite mediante l’esercizio, proprio ai grandi attrezzi. Che dire poi della semplice e prioritaria “conoscenza del pericolo”. Essa significa capacità di capire che una situazione presenta dei rischi di farsi male. Oggi, non pochi giovani non possiedono più questa intuizione e sono capaci di lanciarsi a tutta velocità col motorino in curve pericolose senza avere la minima percezione della possibilità di andare fuori strada, oppure, come ci è stato riferito anche per televisione, di lanciarsi dalla finestra di un albergo nella piscina sottostante, senza riuscire a intravedere il pericolo in tale gesto e morire o rovinarsi per tutta la vita. Riprodurre artificialmente quanto esiste già in natura. Questo è il problema la cui soluzione è affidata ai grandi attrezzi. Permettere di esercitarsi in modo sicuro ad affrontare le situazioni di pericolo per diventare capaci di superarlo e evitare i rischi qualora nella pratica quotidiana si verifichino situazioni analoghe, ma anche per capire che cosa può essere pericoloso e che cosa no, questo è il compito dei grandi attrezzi dislocati in palestra o all’aperto. Questa è prevenzione, quella vera. Perché quella vera ? Perché sappiamo, come già accennato sopra, che certe incertezze, certe situazioni della vita non si possono prevenire e allora è meglio esercitarsi e diventare abili per superarle in situazione di completa sicurezza, senza correre nessun rischio, perché sappiamo come si fa per imparare, perché attraverso lo studio e la ripetizione si diventa capaci di farle senza correre più nessun pericolo, perché quelle situazioni esercitandosi, ci diventano familiari, perché il nostro corpo diventa forte, coordinato, agile, ecc. da poter affrontare e superare senza più correre alcun rischio certi eventi. Questo è veramente importante, questa è vera prevenzione. Mi permetto di fare l’esempio con la guida dell’automobile per la strada: noi possiamo disporre di veicoli efficientissimi, airbag, cinture di sicurezza, doppie e triple corsie per ogni senso di marcia, guard-rail, limiti di velocità, ecc. ecc., per evitare gli incidenti, ma se l’autista non sa guidare, tutto quello che faremo per la prevenzione non sarà mai sufficiente, dove il “sapere guidare” significa non tanto tenere lo sterzo in mano, conoscere i cartelli ed il codice stradale e scalare le marce, ma significa capire le situazioni e fare le scelte opportune per ogni momento della guida ed avere dei riflessi pronti e già orientati alla difesa o all’evitare gli ostacoli. Significa anche possedere un cervello lucido e capace di decidere prontamente e nel modo migliore, che cosa fare o che cosa non fare, mentre si è alla guida di un veicolo. Così, ad esempio, non è la velocità di per sé un pericolo, ma il guidare veloci in quella circostanza, in quella curva, o con quel manto stradale, quello sì che può essere pericoloso e allora il problema si trasferisce dalla velocità di per sé all’intelligenza di muoversi in maniera adeguata per quella situazione; si trasferisce cioè al “sapere” guidare. Questo non si identifica con la conoscenza del codice della strada, o con la conoscenza dei comandi del veicolo, ma va molto oltre, sulle capacità della persona, sulla sua percezione delle situazioni di pericolo, sulla sua esperienza appresa attraverso altre esperienze simili vissute e sperimentate senza farsi male, in modo innocuo ma efficace, proprio affrontando e così imparando a comprendere come si presenta il pericolo e come si deve agire in quelle circostanze. I grandi attrezzi della Ginnastica educano a ciò ed il loro beneficio si rivolge soprattutto al cervello in funzione delle scelte che essi indicano, alla intuizione dei rischi insiti in quel momento in quel gesto, all’orientamento acquisito mediante il gesto motorio, in modo quasi istintivo, a forza di ripeterlo. L’Educazione Fisica è una educazione integrale ed autonoma. Integrale perché affronta tutti gli aspetti educativi necessari alla persona ed autonoma L’Educazione Fisica comprende la Ginnastica. Nella Ginnastica sono previste le esercitazioni ai grandi attrezzi. I grandi attrezzi sono quegli attrezzi dove si praticano i grandi esercizi; i grandi esercizi sono gli esercizi nei quali il corpo viene impegnato in modo globale e completo. I grandi attrezzi sono: la spalliera, gli anelli, la sbarra, il cavallo, il plinto, il quadro svedese, gli appoggi Baumann, il palco di salita con le sue pertiche, funi e scale di vario tipo, le parallele, l’asse d’equilibrio Baumann, la trave di equilibrio, il trapezio, la panca I.D., ed altri come il trampolino, la pedana, ecc… Potrebbero essere considerati grandi attrezzi anche la bicicletta, il surf, i pattini, gli sci, la barca a vela, il cavallo (in carne ed ossa), il giavellotto, il muro, la parete di arrampicata, ecc., ma per consuetudine ed anche per semplicità, ci si limita a definire grandi attrezzi quelli che la tradizione ci ha ereditato col tempo. Colgo l’occasione per ricordare che nella terminologia si usa per i grandi attrezzi l’espressione con la preposizione articolata, mentre per i piccoli attrezzi si usa l’espressione “con” e si dirà sempre esercizi agli appoggi Baumann, al quadro svedese, alla spalliera, agli anelli, alle parallele, ecc., mentre si dirà esercizi con la bacchetta, con le clavette, con il cerchio, ecc. I grandi attrezzi sono stati ideati (per i grandi attrezzi artificiali) o proposti (per i grandi attrezzi già presenti in natura) dai grandi ginnasiarchi del passato per riprodurre in ambiente artificiale (leggi palestra) ciò che era già presente in natura, e potersi così esercitare senza correre rischi ed in modo ripetitivo. In tal modo realizzare l’apprendimento dei movimenti specifici di ogni grande attrezzo. È da bambini che l’apprendimento è più facile. La facilità non dipende soltanto dalla maggiore predisposizione del SNC ad apprendere, o dalla maggiore scioltezza articolare, ma dipende anche dalla minore mole corporea, che consente in particolare all’insegnante, di proteggere bene il corpo del bambino in caso di cadute, o di sollevarlo di peso e fargli provare il gesto motorio in assenza di rischio. La cosa non sarebbe ripetibile con un adulto ed il percorso di apprendimento si complicherebbe di sicuro. Ciò non significa che da adulti non sia più possibile imparare, ma significa che meglio sarebbe farlo nel periodo in cui si è più predisposti. Significa anche che è un vero peccato che molti bambini non lo possano fare, perché la ginnastica non viene loro insegnata. Questa è una colpa ed è proprio questo il sentimento che ognuno deve avvertire, quello di una colpa grave, specialmente per coloro che sono considerati e si considerano gli esperti della Ginnastica e dell’Educazione Fisica e che insegnano già nella scuola. Ai grandi attrezzi, almeno nella Ginnastica, non si svolgono gare di bravura in competizione contro altri avversari, il che sarebbe semplicemente una sciocchezza, oltre a riproporre il pericolo a causa dell’eccesso di abilità richiesto per eseguire esercitazioni ai limiti dell’impossibile per superare gli avversari. Non c’è posto per il “circo” nella ginnastica ed in particolare le acrobazie da circo sono un lavoro per gli acrobati che le eseguono e che devono strabiliare la gente comune che paga per andarli a vedere, mentre la Ginnastica è una igiene e deve essere praticata da tutte le persone. C’è una differenza abissale, come ognuno può capire. A questo proposito, mi è giunta all’orecchio una notizia, purtroppo vera, che se non fosse tragica, sarebbe da ridere, ma soprattutto dimostra che i limiti della dabbenaggine umana non esistono. Si tratta del fatto che in alcune scuole vengono fatti togliere i grandi attrezzi dalle palestre o dagli ambienti dedicati alle esercitazioni di Educazione Fisica, con la scusa che essi sono pericolosi. I grandi attrezzi sono pericolosi per definizione, perché servono per dare l’opportunità di affrontare il pericolo per superarlo e ciò facendo, di aumentare i propri orizzonti di sicurezza, di autosufficienza e di libertà. Sono stati inventati proprio per questo. Ma tutta la Ginnastica affronta la fatica ed il pericolo proprio per superarlo ed aumentare così le proprie capacità di salute ed incrementare la qualità della vita. Va da sé che la disciplina in palestra sia una cosa ovvia, che la preparazione dell’insegnante sia di livello, che gli strumenti di sicurezza siano disponibili, che gli allievi siano allievi…ma ciò si deve dare per scontato e là dove così non sia, NON si deve consentire l’uso dei grandi attrezzi, perché un uso indifferente o improprio dei grandi attrezzi non appartiene alla Ginnastica ed all’Educazione Fisica. Mi sembra di dire una cosa semplicemente ovvia per persone dotate della ragione, come si presume che siano coloro che sono incaricati dell’autorità amministrativa, politica, sociale, ecc. In ogni caso non si può prevedere in una scuola ed in un piano di studi l’insegnamento della Educazione Fisica e quindi anche della Ginnastica, senza mettere a disposizione palestre al chiuso o all’aperto adeguatamente attrezzate, con insegnanti preparati, capaci ed autorevoli ed allievi rispettosi e disciplinati. Se si prescinde da questi presupposti basilari, può succedere di tutto. I grandi attrezzi vengono usati anche per l’effettuazione di esercizi di riporto. Sono detti così gli esercizi non specifici di un attrezzo, ma che possono essere eseguiti su di esso con certi vantaggi; per esempio, l’asse d’equilibrio vede come esercizi propri tutte le andature di equilibrio che si possono fare sopra di essa. Se io la uso per saltarla ed allenarmi in un contesto di ginnastica presciistica, eseguo all’asse d’equilibrio un esercizio “di riporto”. A scopo classificativo e di inquadramento generale gli esercizi ai grandi attrezzi si distinguono in: Esercizi PREPARATORI: quelli che devono essere fatti per poter affrontare l’attrezzo. Per esempio io non potrò far fare la traslocazione alla scala orizzontale, se prima non avrò insegnato all’allievo (e verificato che lui sappia fare) il salto in basso. Esercizi PROPEDEUTICI: quelli che preparano alle varie evoluzioni specifiche dell’attrezzo. Per esempio: balzo da fermo e presa in sospensione ad un piolo della scala orizzontale. Esercizi APPLICATIVI: quelli per i quali è stato proposto quell’attrezzo. Per esempio le arrampicate alla pertica. Esercizi DI RIPORTO: quelli che possono essere eseguiti con l’attrezzo, ma che potrebbero essere fatti anche senza di esso. VIRTUOSISMI. Per esempio: la traslocazione saltata ai pioli della scala orizzontale Articolo a cura del Prof. Marco Pecchioli

  • AVIS e CISM unite nella promozione della salute e dell’attività fisica

    L’Associazione Volontari Italiani del Sangue e il Comitato italiano scienze motorie hanno sottoscritto a Roma un importante protocollo di intesa Un impegno comune per mantenere alta l’attenzione sul ruolo che donazione e attività fisica ricoprono nella salvaguardia e nel miglioramento della salute dei cittadini. È ciò che è stato sancito a Roma, nella giornata di sabato 26 novembre, tra AVIS Nazionale e CISM (il Comitato italiano di scienze motorie) con la firma di un importante protocollo d’intesa. L’accordo, siglato dai rispettivi presidenti, Gianpietro Briola e Daniele Iacò, avrà la durata di tre anni e impegna le due realtà ad agire in collaborazione per promuovere i corretti stili di vita e, in particolare, l’esercizio fisico personalizzato e supervisionato, come principale strumento di prevenzione e terapia per la tutela della salute del cittadino. Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, a margine della firma, «abbiamo deciso di sottoscrivere questo accordo perché siamo convinti che le nostre attività siano molto simili. Attraverso la cultura della donazione, da oltre novant’anni la nostra Associazione incentiva l’adozione dei corretti stili di vita a tutela della salute sia dei donatori sia dei pazienti che ricevono le trasfusioni e i farmaci plasmaderivati. Allo stesso modo il CISM ha l’obiettivo di guidare le istituzioni alla valorizzazione e al riconoscimento professionale di quelle figure che educano la società alle scienze motorie e all’esercizio fisico. Per noi è motivo di grande soddisfazione poter collaborare e sviluppare insieme progetti comuni». «Siamo davvero entusiasti ed onorati – ha aggiunto il presidente di CISM, Daniele Iacò – di poter contribuire ad una partnership che vuole rendere la pratica dell'esercizio fisico e la donazione del sangue normalità per la salute del cittadino». Fonte https://www.avis.it/it/avis-e-cism-unite-nella-promozione-della-salute-e-dell-attivita-fisica?fbclid=IwAR0UsODG6AIfJO-fvWmrbZnGZPWUh-Iwco2ZWkyUNIG-7yl2QkwZF1tvU8A

  • EDUCAZIONE MOTORIA_ CONCORSO EEEM a.s. 2023/24 _ BIBLIOGRAFIA DISPONIBILE

    Il concorso per l'insegnamento dell'educazione motoria alla scuola primaria per l'a.s. 2023/24 è alle porte, e adesso che tutto è chiaro inizieremo a prepararci insieme! Con il parere positivo del CSPI è stata identificata l'articolazione del concorso ma soprattutto gli argomenti, i nuclei tematici su cui verterà la prova. A seguito dell'istituzione di un Comitato Tecnico di esperti di riconosciuta autorità a supporto della Riforma del Servizio di Educazione Fisica/Motoria del Paese, tra le tante operazioni siamo impegnati per fornire alla categoria utile e concreto supporto per la preparazione al prossimo concorso, teorico, ma anche pratico, che possa fornire a tutti i futuri docenti i migliori strumenti didattici per un'adeguata programmazione delle attività di educazione motoria che possa promuovere un'efficace sviluppo del potenziale psicomotorio dei nostri bambini durante l'intero quinquennio del ciclo primario. Restando in attesa della pubblicazione ufficiale da parte del Ministero, del concorso ordinario per titoli ed esami finalizzato al reclutamento del personale docente della scuola primaria rendiamo disponibile la Bibliografia con i migliori testi attualmente pubblicati per la preparazione al concorso EEEM a cura del Prof. Maurizio Mondoni e della Prof.ssa Cristina Salvetti, che ringraziamo per il prezioso contributo. Questo è soltanto l'inizio, a Gennaio 2023 abbiamo in serbo per voi grandi novità CLICCA QUI' PER ACCEDERE ALLA BIBLIOGRAFIA Aderisci al Gruppo Educazione Fisica - Supporto ed Aggiornamento Per ricevere news in tempo reale

  • AVIS e CISM unite nella promozione della salute e dell’attività fisica

    L’Associazione Volontari Italiani del Sangue e il Comitato italiano scienze motorie hanno sottoscritto a Roma un importante protocollo di intesa Un impegno comune per mantenere alta l’attenzione sul ruolo che donazione e attività fisica ricoprono nella salvaguardia e nel miglioramento della salute dei cittadini. È ciò che è stato sancito a Roma, nella giornata di sabato 26 novembre, tra AVIS Nazionale e CISM (il Comitato italiano di scienze motorie) con la firma di un importante protocollo d’intesa. L’accordo, siglato dai rispettivi presidenti, Gianpietro Briola e Daniele Iacò, avrà la durata di tre anni e impegna le due realtà ad agire in collaborazione per promuovere i corretti stili di vita e, in particolare, l’esercizio fisico personalizzato e supervisionato, come principale strumento di prevenzione e terapia per la tutela della salute del cittadino. Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, a margine della firma, «abbiamo deciso di sottoscrivere questo accordo perché siamo convinti che le nostre attività siano molto simili. Attraverso la cultura della donazione, da oltre novant’anni la nostra Associazione incentiva l’adozione dei corretti stili di vita a tutela della salute sia dei donatori sia dei pazienti che ricevono le trasfusioni e i farmaci plasmaderivati. Allo stesso modo il CISM ha l’obiettivo di guidare le istituzioni alla valorizzazione e al riconoscimento professionale di quelle figure che educano la società alle scienze motorie e all’esercizio fisico. Per noi è motivo di grande soddisfazione poter collaborare e sviluppare insieme progetti comuni». «Siamo davvero entusiasti ed onorati – ha aggiunto il presidente di CISM, Daniele Iacò – di poter contribuire ad una partnership che vuole rendere la pratica dell'esercizio fisico e la donazione del sangue normalità per la salute del cittadino».

  • Quando l’attività Motoria aiuta il Rendimento Scolastico!

    Preparazione al Concorso EEEM, anno scolastico 2023/24 CLICCA QUI' PER ISCRIVERTI AL GRUPPO “Non puoi andare a giocare, devi studiare”, oppure “Ci sono materie più importanti della ginnastica, meglio non perderci troppo tempo per dedicarlo ad altro”. Quante volte avete sentito queste o frasi simili? Pare proprio che l’educazione al movimento sia considerata un elemento marginale nel nostro sistema educativo. Anzi, spesso si crede che praticare uno o più attività sportive possa essere potenzialmente dannoso per la buona riuscita nella carriera scolastica. Tuttavia, ci si è mai chiesti da dove derivi questa “fobia dell’attività fisica e sportiva”? Forse dalle aspettative di rendimento scolastico da parte di genitori e famigliari, forse al timore di non essere all’altezza delle richieste dei docenti o, forse, ancora dall’estrema importanza che la nostra cultura attribuisce a certi campi di studio. Non lo so, non sono ancora riuscito a giungere ad una conclusione. Apprendere con il Movimento: Lo dice la Scienza Tuttavia, una certezza proviene forte e chiara dalle pubblicazioni scientifiche, le quali affermano che questa paura è completamente insensata. L’attività motoria, non solo non apporta alcun pericolo sulla rendita scolastica, anzi è in grado di assisterla e migliorarla in ogni tappa del percorso formativo. Il rapporto che lega lo stato di efficienza fisica e la pratica sportiva con il rendimento educativo e scolastico è uno dei principali campi d’indagine su cui, recentemente, la scienza del settore ha concentrato le proprie attenzioni. Le indagini effettuate da Donnelly et al. (2016) in un gruppo di bambini, hanno mostrato relazioni tra attività fisica, funzioni cognitive e rendimento scolastico suggerendo correlazioni tra sistema nervoso e apparato locomotore. Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato che i soggetti in età prepuberale e adolescenziale fisicamente attivi mostrano livelli cognitivi superiori rispetto ai coetanei sedentari (Ballester et al. 2018; Pontifex et al. 2012). Chi Fa Sport ha i voti migliori! In una recente review Stucko (2018) ha evidenziato come la partecipazione ad attività sportive scolastiche (in particolar modo di squadra) apporti numerosi benefeci in termini di rendimento accademico, in particolar modo sugli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. La pratica sportiva contribuisce a sviluppare il carattere attraverso l’insegnamento di valori come la disciplina e la dedizione e la gestione ottimale del tempo a disposizione. Tutti “strumenti” che possono tornare utili anche e soprattutto nella routine quotidiana e nella carriera scolastica. Proseguendo su questo aspetto, la ricerca svolta da Dyer et al. (2017) conferma quanto detto in precedenza sottolineando come la partecipazione sportiva sia positivamente correlata al rendimento scolastico, ma aggiungendo che questa può essere influenzata dal sesso e dalle condizioni socioeconomiche dei soggetti presi in esame. Differenze di genere e condizione sociale: quante barriere da abbattere Tendenzialmente l’attività sportiva impatta maggiormente sul sesso maschile che su quello femminile (ma non tutti gli studi concordano su questo tema) e soggetti provenienti da aree povere potrebbero avere maggiore difficoltà ad eccedere all’attività sportiva. Perciò, è importante che sia il sistema scolastico stesso ad incentivare tutti i giovani in formazione a partecipare ad attività fisico-motorie, cercando di limitare le barriere socio-economiche che potrebbero allontanare i ragazzi dallo svolgimento di regolare attività fisica. I risultati ottenuti da Kari et al. (2017), forniscono una prova di come l’attività fisica svolta in età giovanile e adolescenziale sia positivamente associata al rendimento scolastico, non solo durante il periodo di istruzione obbligatoria, ma anche durante il successivo percorso educativo in età adulta. Infatti, la partecipazione sportiva, migliora anche la performance accademica degli studenti universitari in termini di media voti finale. Chi Fa Sport vive meglio…anche a Scuola! Il rendimento accademico medio degli studenti che praticano sport è dell’8.32% più alto rispetto a quello degli studenti che non praticano un’attività sportiva. Inoltre contribuisce a una migliore integrazione degli studenti all’interno della vita universitaria e previene i fallimenti personali e accademici (Muñoz-Bullón et al. 2017). Gli studenti che partecipano ad attività sportive scolastiche percepiscono la propria scuola come un ambiente sicuro, hanno un maggiore successo accademico e sentono un maggiore supporto da parte degli adulti della comunità scolastica oltre che da parte della famiglia rispetto ai pari che invece non praticano sport (Van Boekel et al. 2016a). Tutti questi fattori derivanti dalla pratica sportiva all’interno della scuola contribuiscono a un aumento del rendimento scolastico e a un miglioramento dei rapporti sociali (Van Boekel et al. 2016). Mens Sana in Corpore Sano: la chiave del Successo! Secondo Hwang et al. (2016) l’impegno sportivo dei giovani è associato alla formazione di un’identità atletica e di una accademica. Tuttavia, solo l’identità accademica possiede una correlazione significativa con le aspettative educative ed eventualmente con il raggiungimento di un titolo di studio. Comunque, la partecipazione sportiva e la formazione di un’identità atletica non influiscono negativamente sui voti scolastici, piuttosto contribuiscono alla formazione dell’identità accademica che a sua volta ha un impatto positivo sul rendimento scolastico. Analizzando le componenti dell’efficienza fisica che influiscono maggiormente sul rendimento scolastico degli studenti Syväoja et al. (2019) hanno mostrato come un cambiamento nella capacità aerobica e nella forza muscolare sia positivamente associato a un cambiamento nel rendimento scolastico. Inoltre, è stato riscontrato che la capacità aerobica e la forza muscolare non sono direttamente correlate al rendimento scolastico, ma possono avere un effetto positivo su quest’ultimo tramite le abilità motorie di base (motor skills and performance abilities). Le Motor Skills and Performance bilities: Potenti Alleati! Infatti, il livello di sviluppo di queste motor skills and performance abilities funge da vero e proprio “ago della bilancia”. Più vengono sviluppate, più forte risulterà essere l’associazione con il rendimento scolastico. Generalmente, gli studenti con migliori abilità motorie tendono a possedere anche un rendimento scolastico più elevato, anche se, questa relazione, varia a seconda della materia di studio che viene presa in esame. Inoltre, anche la componente cardiovascolare presenta una forte relazione positiva con il rendimento scolastico (D.P., Van Dusen et al. 2011). Anche in questo caso la relazione tra le componenti del fitness e il rendimento scolastico varia in base alla materia considerata. A tal proposito, Mikkel P. Andersen et al. (2016) hanno riscontrato che un miglioramento pari a 1mL·kg−1·min−1 nel VO2max, implica un miglioramento nel rendimento scolastico (media dei voti) pari al valore voto/VO2max e questo vale per entrambi i sessi (Bass et al. 2013). Quale Sport praticare? Infine, Fox et al. (2010) hanno invece approfondito quale tipologia di attività sportiva sia maggiormente correlata al rendimento scolastico. Per le ragazze che frequentano le scuole secondarie di secondo grado sia l’attività fisica individuale sia la partecipazione sportiva di squadra risultano associate a una media voti maggiore. Nel caso dei ragazzi, invece, solo la partecipazione sportiva di squadra risulta positivamente associata a un miglior rendimento scolastico. Questo si spiega perché la partecipazione sportiva in un gruppo, oltre ai ben noti benefici per la salute, favorisce l’identificazione dello studente nella scuola e nei valori scolastici, contribuendo a migliorare il rendimento. Quindi, fare sport e/o attività fisica non solo non danneggia il rendimento scolastico, anzi, lo migliora, lo dice la scienza! Perciò, attenzione ai falsi miti e incentivate i vostri bambini e ragazzi a svolgere attività fisica! Farà bene alla loro salute e alla loro carriera scolastica! Articolo a cura del Dr. Federico Abate Daga Responsabile dell’area di sviluppo fisico-motorio della scuola calcio del Torino FC. Nel 2017 ha conseguito la qualifica di Preparatore Atletico FICG presso il centro tecnico federale di Coverciano e dal 2018 è docente presso la scuola di Alta Formazione della FIGC. Bibliografia 1. Donnelly et al. Physical activity, fitness, cognitive function, and academic achievement in children: a systematic review. Medicine & Science in Sports & Exercise. 2016 2. Ballester et al. Sport participation and vigilance in children: influence of different sport expertise. Journal of Sport and Health Science. 2018 3. Pontifex et al. Fit and vigilant: the relationship between poorer aerobic fitness and failures in sustained attention during preadolescence. Neuropsychology. 2012 4. Stucko, Meg. 2018. Sport Participation and Academic Achievement in High School Athletes. Kinesiology, Sport Studies, and Physical Education Synthesis Projects 58. 5. Dyer, Angela M. et al. 2017. Sport Participation and Academic Achievement: A Longitudinal Study. American Journal of Health Behavior 41(2): 179–85 6. Kari, Jaana T. et al. 2017. Longitudinal Associations between Physical Activity and Educational Outcomes. Medicine and Science in Sports and Exercise 49(11): 2158–66. 7. Muñoz-Bullón, Fernando, Maria J. Sanchez-Bueno, and Antonio Vos-Saz. The Influence of Sports Participation on Academic Performance among Students in Higher Education. Sport Management Review 20(4): 365–78.. 8. Van Boekel, Martin et al. 2016a. Effects of Participation in School Sports on Academic and Social Functioning. Journal of Applied Developmental Psychology 46: 31–40. http://dx.doi.org/10.1016/j.appdev.2016.05.002. Van Boekel, Martin et al.2016b. “Effects of Participation in School Sports on Academic and Social Outcome Variables.” Journal of Applied Developmental Psychology 46: 31–40. 9. Hwang, Seunghyun, Deborah L. Feltz, Laura A. Kietzmann, and Matthew A. Diemer. 2016. Sport Involvement and Educational Outcomes of High School Students: A Longitudinal Study. Youth and Society 48(6): 763–85. https://doi.org/10.1177/0044118X13513479. 10. Syväoja, Heidi J. et al. 2019. The Longitudinal Associations of Fitness and Motor Skills with Academic Achievement. Medicine and Science in Sports and Exercise 51(10): 2050–57 11. P., Van Dusen et al. 2011. Associations of Physical Fitness and Academic Performance Among Schoolchildren. Journal of School Health 81(12): 733–40. 12. MIKKEL P. ANDERSEN, MScPHa RIKKE N. MORTENSEN, MScb HENRIK VARDINGHUS-NIELSEN, MA, PhDc JESPER FRANCH, PhDd CHRISTIAN TORP-PEDERSEN, MDe HENRIK BØGGILD, MD, PhDf. 2016. Association Between Physical Fitness And Academic Achievement in a Cohort of Danish School Pupils. Journal of School Health 86(9): 686–95 13. Bass, Ronald W., Dale D. Brown, Kelly R. Laurson, and Margaret M. Coleman. 2013. Physical Fitness and Academic Performance in Middle School Students. Acta Paediatrica, International Journal of Paediatrics 102(8): 832–37. 14. Fox, Claudia K., Daheia Barr-Anderson, Dianne Neumark-Sztainer, and Melanie Wall. 2010a. Physical Activity and Sports Team Participation: Associations with Academic Outcomes in Middle School and High School Students. Journal of School Health 80(1): 31–37. Fox, Claudia K., Daheia Barr-Anderson, Dianne Neumark-Sztainer, and Melanie Wall 2010b. “Physical Activity and Sports Team Participation: Associations with Academic Outcomes in Middle School and High School Students.” Journal of School Health 80(1): 31–3

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    Procedono senza sosta i lavori per l'istituzione dell'Ordine Nazionale dei Chinesiologi Al fine di facilitare la procedura costitutiva dell'Ordine, tutti i laureati in Scienze Motorie sono chiamati alla compilazione del SEGUENTE MODULO fornendo così una descrizione aggiornata del proprio profilo formativo e professionale. Hai un'attività Professionale? REGISTRALA QUI' Per consultare la documentazione relativa al Progetto ONC, il Regolamento Disciplinare e la Suddivisione in Albi CLICCA QUI' E' importante sapere che In Italia l’istituzione degli ordini professionali risale ai primi anni del novecento. Con il termine ordine professionale si intende una istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti. Lo Stato affida ad essa il compito di tenere aggiornati gli albi e il codice deontologico, tutelando la professionalità della categoria. I soggetti che ne fanno parte devono essere iscritti in un apposito albo, detto albo professionale. In Italia sono enti pubblici autonomi, che per legge soggiacciono alla vigilanza del Ministero della Giustizia. Il loro compito principale è la tutela dei cittadini in relazione a prestazioni professionali che, essendo di tipo intellettuale, non sono sempre valutabili secondo standard normativi rigorosi. Hanno il compito di garantire la qualità delle prestazioni erogate e la congruità degli onorari applicati. Gli iscritti devono sottoscrivere un codice deontologico e trovano nell’ordine un riferimento sulle possibilità di formazione e aggiornamento. Al fine di ottenere l’abilitazione professionale e potersi iscrivere agli ordini, i laureati devono superare l’Esame di Stato che, per alcune categorie, può essere affrontato esclusivamente dopo avere svolto un tirocinio professionale. Gli ordini professionali hanno una struttura ben definita con legge, con un consiglio direttivo, un presidente, un segretario, un tesoriere (eletti tra gli iscritti) e appositi uffici, e hanno una propria cassa di previdenza. Un ordine (o collegio) è costituito dai professionisti che ad esso appartengono perché iscritti in un albo previsto dalla legge. L’esercizio di attività professionale il quale esercizio è sottoposto all’iscrizione configura il reato previsto dall’articolo 348 del codice penale, l’esercizio abusivo di una professione.

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